Storia di una diciassettenne che non
ha ben chiaro come usare la propria sessualità,
mette in atto, a modo suo, una ricerca .....
Una frase che ricorre nel film è "Ti sei levata il pensiero"
la verginità come un fardello, come qualcosa che
"impedisce". La protagonista senza precisi riferimenti,
non sa che farsene della sessualità e quindi la relega
ad uso e consumo, più per noia e gioco, che per necessità.
Immersa com'è, in un mondo di adulti benestanti incapaci
seppur lontanamente di capire cosa passi per la sua testa.
Ozon non emette giudizi, ci guida con dovizia
dentro il suo mondo sfolgorante di bellezza e giovinezza.
Tre possibili finali che il regista rilancia continuamente.
Lo lascia aperto e ci fa intravedere un possibile contatto
con la propria umanità, seppur lacerata, quando
ritorna sul luogo in cui frequentava il suo cliente più
affezionato. Senso e giudizio, allo spettatore.
5 Stelle