25 giugno 2012 Lascia un commento
Il giovane Mahmud Sarsak
Oggi riportiamo lo stralcio di un notizia pubblicata una decina di giorni fa sul sito de Il Manifesto, ma che riteniamo sia meritevole di essere diffusa e condivisa e che riguarda la triste storia di Mahmud Sarsak, giovane promessa del calcio palestinese messo in carcere senza essere processato con l’accusa di terrorismo.
Il calcio italiano tace, nonostante le sollecitazioni giunte da più parti, ma il calciatore della nazionale palestinese Mahmud Sarsak, che versa in condizioni critiche nel carcere israeliano di Ramleh, non è stato abbandonato da tutti i suoi ricchi e famosi colleghi europei. Con Sarsak, che da 87 giorni fa lo sciopero della fame, si è schierato una stella degli anni Novanta, Eric Cantona. Il fuoriclasse francese che con i suoi gol e le sue sue giocate ha incantato i tifosi del Manchester United, è sceso in campo per sostenere la richiesta di liberazione immediata del 25enne calciatore palestinese che contesta la legge israeliana «contro i combattenti illegali» che consente di tenere i palestinesi di Gaza in carcere per un periodo indeterminato, con meno diritti degli abitanti della Cisgiordania e di Gerusalemme Est in regime di detenzione amministrativa.
Sarsak è nato a Rafah (Gaza) e aveva iniziato a giocare a calcio a otto anni, con il Rafah Sport Club. Grazie al suo talento era entrato 15enne nella squadra maggiore e da lì, pochi anni dopo, il salto nella nazionale era stato quasi automatico. Era considerato un centravanti con grandi potenzialità che qualche club arabo non avrebbe tardato a mettere sotto contratto. Per Sarsak perciò si annunciava un futuro di sport e di benessere economico dopo la miseria di Rafah. Invece il 22 giugno 2009, mentre cercava di uscire da Gaza per unirsi ai suoi compagni della nazionale in Cisgiordania, è stato arrestato ad incarcerato al valico israeliano di Erez. In tre anni il calciatore non ha mai affrontato nessun tipo di processo e conosciuto le accuse che gli vengono rivolte. Le autorità israeliane decideranno sul suo caso il prossimo 22 agosto e potrebbero rinnovare la detenzione di altri 6 mesi, come è sempre avvenuto sino ad oggi. Mahmud Sarsak però non si arrende. È deciso a continuare lo sciopero della fame anche a rischio della morte, fanno sapere i suoi famigliari. Il suo avvocato ha smentito la notizia data dalle autorità israeliane sull’interruzione dello sciopero della fame. Il giovane atleta ha solo bevuto un po’ di latte e non intende cessare la sua protesta, ha detto l’avvocato Jawad Boulos. Clicca qui per leggere l’intero articolo.Se amate lo sport e i suoi valori date il vostro contributo aiutando nads a crescere mettendo un “mi piace” sulla pagina Facebook o seguendolo su twitter!
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