In relazione all’omicidio del giovane veterinario di 27 anni, Carlo Cannavacciuolo, avvenuto in un tentativo di rapina, nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 novembre a Santa Maria La Carità, comune del Napoletano, i carabinieri hanno fermato due giovani ritenuti sospetti.
I due fermati per l’omicidio di Carlo Cannavacciuolo, sono Ciro Alfetra di 29 anni e Violanto Petrucci di 26, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per spaccio di droga.
Nel rispondere alle domande della forze dell’ordine, i due giovani hanno fornito un alibi ritenuto inattendibile ed inoltre, dalle prime indiscrezioni, si sarebbero più volte contraddetti tra di loro. In particolare hanno raccontato di aver trascorso la tarda serata di venerdì e le prime ore di sabato con due amiche, girovagando in auto in una zona comprendente i comuni di Pompei e di Scafati. Le due giovani, che sono sorelle, hanno però smentito in maniera categorica la circostanza.
Durante la perquisizione a casa Petrucci, nella sua camera da letto, i carabinieri del comando operativo di Torre Annunziata guidati dal capitano Alessandro Amadei, hanno rinvenuto una confezione di guanti in lattice, usati al fine di non lasciare impronte digitali durante le rapine.
Ciro Alfeltra e Violanto Petrucci, hanno lasciato la caserma dei carabinieri, per essere trasferiti a Napoli presso il carcere di Poggioreale, all’interno della gazzella dei carabinieri applauditi dalla piccola folla radunatasi davanti la caserma.
L’arresto dei killer di Carlo, è finalmente un raggio di sole dopo il tanto buio di questi giorni, come dichiarano il presidente del Consiglio di Ateneo degli studenti della Federico II Francesco Testa ed il responsabile regionale della Confederazione degli Studenti, Marcello Framondi, che si augurano inoltre che l’arresto dei presunti assassini sia stato dovuto anche alla fattiva collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine, nella speranza che questa immane tragedia sia servita almeno a rompere il muro di omertà che caratterizza in particolar modo i paesi dell’hinterland partenopeo.
Il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che insieme ai rappresentati degli studenti della Federico II, nei giorni scorsi aveva proposto una taglia sui killer del giovane veterinario, salvo poi destinare i fondi della taglia, non gradita alla famiglia, ad altre iniziative in ricordo di Carlo, dichiara:«non possiamo che essere contenti di questi arresti. Se queste persone di Pimonte sono gli assassini, ci aspettiamo una pena esemplare, in quanto si sono comportati come bestie senza cuore e meritano di pagare per sempre per il male fatto».
«Questa volta – conclude Borrelli- la giustizia può ridare un minimo di speranza ad una provincia, come quella di Napoli,sotto feroce attacco della criminalità, per questo è doveroso ringraziare, per il prezioso lavoro svolto e per la rapidità di azione le forze dell’ordine presenti sul territorio».
Giuseppe Parente