Regia: Noah BaumbachOrigine: USAAnno: 2014
Durata: 97'
La trama (con parole mie): Josh e Cornelia, coppia tra i quaranta e i cinquanta intellettuale ed all'apparenza realizzata, isolata dalla mancanza di figli rispetto agli amici più stretti, incontra per caso quella formata da Jamie e Darby, altrettanto intellettuali e poseur di vent'anni più giovani di loro, che da subito paiono essere ben disposti ad accoglierli nella loro vita influenzando, di fatto, i nuovi amici ed inducendoli ad un progressivo processo di "ringiovanimento".Dunque, mentre Josh si ritrova ad emozionarsi all'idea di fare da mentore a Jamie nell'ambito del documentario, Cornelia viene travolta dalle sperimentazioni che si ritrovano ad affrontare accanto ai due ragazzi: ma sarà tutto davvero genuino e casuale, o dietro il legame si nasconderà un'altra esigenza, soprattutto dello stesso Jamie?E riusciranno Josh e Cornelia ad accettare il fatto di non avere più vent'anni?
Evidentemente, uno dei leit motiv di questa torrida estate è il Tempo, che si parli di viaggi e paradossi, o, più semplicemente ed umanamente, di giorni ed anni che passano, ed inesorabilmente ci pongono di fronte ad una verità che, prima o poi, dovremo di fatto accettare.Noah Baumbach, uno degli autori più radical chic del panorama americano capace, con l'equilibrio delle sue sceneggiature e la delicatezza della sua regia, di convincere perfino il sottoscritto, aggiunge la sua voce a questo coro grazie a Giovani si diventa, commedia dolceamara dal retrogusto alleniano che conferma il suo talento pur non attestandosi ai livelli di ottimi titoli come Frances Ha o Il calamaro e la balena: il confronto tra le due coppie protagoniste - gli pseudorealizzati di mezza età Josh e Cornelia e gli arrivisti Jamie e Darby, pronti ad aggredire una vita ancora al principio - e le riflessioni che ne scaturiscono riescono a colpire da entrambi i lati della barricata, raccontano bene la spaccatura che si crea tra le coppie con figli e quelle che, per scelta o destino, non ne hanno avuti, e descrivono con sensibilità sia la fragilità di chi si vede traghettare ad un'altra epoca della propria esistenza e chi, al contrario, è convinto di essere il centro del mondo, e di avere tutto tra le mani, incondizionatamente - l'irritante Jamie con la sua fastidiosa mimica e la sua idea di essere immortale è una fotografia chiara di questo stato d'animo -.Si naviga, dunque, tra il dolce e l'amaro, di fatto ricordando dei tempi in cui si pensava di non avere punti deboli e che fosse tutto in un certo qual modo dovuto - sempre Jamie che finisce per farsi offrire ogni pranzo o cena che lo vede tra i commensali - e prendendo coscienza di quelli in cui si comincia non solo a pensare a quello che ci accade intorno, ma il bisogno di fare da guida a qualcuno diventa più importante che trovare una direzione per conto proprio: senza dubbio si tratta del film forse più sentimentale e mainstream di Baumbach, che mantiene il suo approccio indie ma strizza l'occhio - protagonista compreso - a titoli come I sogni segreti di Walter Mitty, di fatto creando una versione d'essai dello stesso, giocato su emozioni, ideali e confronto tra quello che speriamo possa essere e quello che, di fatto, è.In questo senso una delle cose più interessanti della pellicola è il confronto tra il cuore di Josh ed il talento di Jamie, a prescindere dalle conseguenze che entrambi possano provocare in chi sta loro accanto ed intorno: lo stesso padre di Cornelia, trovatosi al centro della disputa tra i due cineasti comunque in erba a prescindere dall'età culminata con il confronto alla premiazione alla carriera del più vecchio e maturo tra i tre documentaristi rappresenta una stagione della vita ancora differente, in grado di cercare di osservare nel modo più obiettivo possibile tutto quello che è avvenuto prima.Ma a prescindere dall'interessante visione, l'ottima coesione tra gli interpreti - se Adam Driver non è così insopportabile di persona, un plauso va a lui ed alla sua capacità di rendersi un tale bersaglio umano per tempeste e tempeste di bottigliate e pugni in piena faccia - e l'indubbia capacità del regista, la cosa che ha finito per colpirmi di più è stata l'affermazione in chiusura di Julez, che "per la prima volta si è ritrovata ad immedesimarsi nei vecchi".Il Tempo pare essere il fulcro di questa torrida estate, scrivevo poco sopra.Del resto, questa è la stagione che più rende l'idea, in questo senso: si passa dai mesi eterni lontani dalla scuola alle due settimane rosicate di ferie della crescita, dalle cotte al mare che ci paiono poter durare per sempre ai figli che corrono sulla spiaggia mentre cerchiamo di tenere il loro passo.L'importante, in tutto questo, è trovare il proprio posto.Quando questo passo sarà compiuto, parrà di essere più veloci perfino del Tempo.E sarà sempre un'illusione estremamente confortante.
MrFord
"All the young dudes (hey, dudes!)
carry the news (where are you?)
boogaloo dudes (stand up, come on!)
carry the news."Mott the Hoople - "All the young dudes" -
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