Succede di nuovo, e proprio nel giorno della solenne Via crucis cristiana, alla vigilia della Santa Pasqua.
Succede di nuovo, e questa volta sono andati a prenderli dentro le aule universitarie, dove i giovani vanno per costruirsi un futuro.
“Eran forse 200, eran giovani e cristiani, e sono morti.”
Potremmo così intonare un canto di dolore e di disperazione universale, SE NON FOSSE CHE QUANTO ACCADE COSì LONTANO da noi, dalla nostra normalità, non ci permette di comprendere veramente, non ci permette di trovare parole adeguate, parole capaci, se non quelle di rito.
Accade in Kenya, e nessuno riesce a fermare la follia omicida contro i cristiani nel mondo.
La loro colpa? Quella appunto di portare una croce come segno della propria religione.
La nostra colpa? Quella di non riuscire a fare abbastanza per fermare l’orrore di un esercito che non ha dignità, nè onore, nè gloria, se non quello malvagio della menzogna.