foto Loretta Campomaggi
Sarà la crisi, saranno i tempi difficili ma è un periodo che sono molto combattuta per come dare consigli ai genitori. Trovo che ultimamente ci sia una crisi genitoriale molto forte. Come educatori ci troviamo continuamente a dover rispondere a genitori in crisi. Ci sono genitori che non vogliono passare del tempo con i loro bambini, proprio non vogliono. Poi ci sono genitori che non sanno come fare, cosa fare. E poi ci sono quelli che delegano. Tutto, proprio tutto. Accompagnare o prendere i figli a scuola no, giro faticoso. Ritagliarsi del tempo in giornata per un momento insieme no, tanto non mi vuole, devo lavorare, c’è la nonna, la baby. Se il bambino è in crisi, sicuramente è successo qualcosa a scuola. Se a scuola mi dicono che c’è un problema, io non ho tempo e poi tanto lui è piccolo, si farà.Ma allora, vogliamo prendere coscienza che un figlio non è un giocattolo? Un figlio richiede tempo, affetto, cura e ogni tanto chiedersi "sto andando nella giusta direzione?". Ci sono poi i genitori troppo, troppo in tutto. Negli stimoli, nelle attività extra, nel volere sempre capire il perché di tutto. Ok, fare il genitore non è facile, pochi modelli buoni, nonni che non fanno mai come faremmo noi, però fanno comodo, maestre che non capiscono però da quando va a scuola è migliorato... Io penso che non ci siano bravi o cattivi genitori. Io penso che ci siano buoni o cattivi contesti. Non bisogna studiare per essere genitore, basta ritagliarsi del tempo per avere le energie per stare con i propri figli, avere almeno una volta al giorno il tempo per farsi delle coccole e cogliere i segnali che ci mandano i bambini. Se già riuscissimo a fare questo, saremmo sulla buona strada! Questo, fondamentalmente, diciamo ai genitori, ogni giorno.