Giovanni Arpino - Azzurro Tenebra (Romanzo/Novel)

Creato il 27 aprile 2014 da Tonypop


Giovanni Arpino -Azzurro Tenebra
Ed Einaudi 1977 pp214
Ed Spoon River 2007 pp231
Ed Bur 2010 pp254
La copertina della Prima Edizione Einaudi mostrava una foto stilizzata di Giacinto Facchetti.
"Azzurro Tenebra", pubblicato nel 1977, è il primo (e forse unico) romanzo sportivo italiano, l'autore è lo scrittore prestato al giornalismo Giovanni Arpino, per anni corrispondente sportivo per "La Stampa". Il libro racconta  la "sfortunata" spedizione azzurra ai Mondiali di Calcio del 1974, racconto fatto dall' alter ego di Arpino (nel libro Arp) all' epoca inviato sportivo in Germania . Il romanzo racconta e descrive personaggi del mondo del calcio familiari a chi ha più 40 anni : il Vecio (Bearzot), il Manager (Allodi), Lo Zio (Valcareggi), il Golden (Rivera), Spina (Spinosi), il Baffo (Mazzola), Giorgione (Chinaglia), il Bomber (Riva), Petruzzu (Anastasi), Sandino (Zoff), Giacinto (Facchetti) e molti altri, tutti, come spiega lo stesso Arpino nella prefazione, "coinvolti, ma non stravolti". Il romanzo si svolge una Stoccarda claustrofobica durante la Coppa del Mondo, dove la Nazionale è circondata dagli immigrati italiani che vedono negli Azzurri una forma di riscatto verso i tedeschi, da giornalisti leccapiedi (le belle gioie), da giornalisti avvelenati (Le Jene), e da mostri sacri del giornalismo, oggi forse ingiustamente dimenticati, come il Gran Giuan (Brera). La narrazione è cupo e ben scritta e racconta la disfatta italiana in un mondiale (una vittoria con Haiti, un pareggio con l'Argentina che all' epoca era poca cosa, e una sconfitta con la Polonia che rappresentava il nuovo che avanza) che era in realtà pieno di attese, visto che la squadra azzurra arrivava ai Mondiali del 1974 tra i favori del pronostici.
Per andare oltre il racconto, è ovviamente presente una similitudine con  la situazione dell' Italia di allora (solo di allora?) un grande(?) paese ormai in declino, dove ricchi viziati non hanno voglia di sacrificarsi o di farsi da parte quando è giunto il loro momento e che vivono di glorie passate (politici e classe industriale),  e dove il popolo è pronto a linciare chi due minuti prima osannava, non perdonando nulla a chi fino a qualche mese prima concedeva e perdonava tutto.
Nel romanzo emergono le storie di amicizia  e di rispetto di Arpino (vere) con il Vecio, Giacinto, Bibì (Bruno Bernardi giornalista della Stampa e personaggio chiave del libro) e con Gauloise (Carlo Parola all' epoca allenatore della Juventus). Dopo un buon successo nel 1977 (circa 30000 copie vendute) il romanzo venne dimenticato per circa 30 anni e ristampato dalla  Spoon River nel 2007 e da Bur nel 2010. Una ottima lettura per prepararsi a Brazil 2014.

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