Da co-reggente del padre a Doge senza il crisma di un’elezione, si barcamenò tra i Franchi ostili di Carlomagno e l’imperatrice Irene di Bisnzio poco propensa a fornire gli aiuti necessari. Durante i suoi sedici anni da Doge Carlomagno divenne imperatore del Sacro Romano Impero e Bisanzio puntò sulla diplomazia e su rapporti amichevoli riconoscendo in qualche misura gli interessi Franchi sulla laguna.
Il Ducato costituzionalmente fragile, reso in questo modo più isolato si ritrovò dilaniato dal suo interno da fazioni filo-franche e filo-bizantine. I tentativi del Doge Galbaio di rendere ereditaria la carica dogale aggravarono il quadro e diedero la stura a una sommossa popolare filo-franca che lo costrinsero alla fuga mettendo fine alle sue ambizioni e a quelle di suo figlio.