Giovanni Paoli da Brescia, primo stampatore delle Americhe

Creato il 17 febbraio 2013 da Ilibri

La storia illustra che il progresso non è sempre ascrivibile alle intuizioni di una e una sola persona; oppure lo è, ma con il passare del tempo, tristemente, la memoria di quel nome viene meno.
Ne La nascita del libro Febvre e Martin, consci dei grovigli e degli intrecci fra storia della stampa, storia del libro e storia della cultura, riservano uno spazio non indifferente a quegli uomini che contribuirono alla diffusione globale del processo di stampa a caratteri mobili. In mezzo ad annotazioni estremamente suggestive ma verosimilmente ardue da approfondire (attirano l'attenzione i due tipografi tedeschi inviati a fine '400 nel Congo portoghese), balza all'occhio un nome: Juan Pablos, il primo stampatore del Messico nonché delle due Americhe.
Questo nome compare anche in un'altra opera sulle “origini” della stampa nel Nuovo Continente (questa volta si tratta dell'America del Nord, con la sua prima stamperia nel New England); il testo è un lavoro di Robert F. Roden, The Cambridge press 1638-1692. A history of the first printing pressestabilished in English America, together with a bibliographical list of the issues of the press. Tracciando questa storia Roden riassume molto brevemente, a titolo di paragone, le vicende occorse

in the City of Mexico, where exactly one hundred years earlier [della prima stamperia nel New England] Juan Pablos printed with the Spanish types of Jacobo Cromberger the Breve y mascompendioso Doctrina Cristiana en lengua Mexicana y Castellana.


Seguono i dettagli circa le autorità spagnole che decisero l'impianto di una tipografia nella colonia; successivamente,

toward the beginning of 1536, Cromberger, a prominent printer of Seville, selected type and a press, and sent them to Vera Cruz in the Spring, Juan Pablos (or Paoli), of Brescia, in Lombardy, accompanying the outfit as his representative.


Juan Pablos, il primo stampatore del Nuovo Mondo, è dunque un italiano: Giovanni Paoli (dove, curiosamente, Paoli diventa proprio Pablos!) da Brescia, tipografo lombardo alle dipendenze dei Cromberger di Siviglia, la cui officina già produce libri per le colonie al di là dell’Atlantico; pur nella discordanza delle date fornite dalle varie fonti sappiamo dunque che Paoli fu dai Cromberger inviato nel Nuovo Mondo e lì iniziò a stampare nel 1539.
Il ruolo decisivo avuto dalla Chiesa e dalla corona spagnola nell'installazione di una stamperia nelle colonie si riflette nella produzione del Paoli. La cattolicissima Spagna persegue nei territori conquistati una politica di evangelizzazione e di normalizzazione: imponente è la mole di titoli religiosi, sopratutto la Doctrina christiana in castigliano e nelle lingue degli indios. Come da accordi Paoli stampa con il nome dei Cromberger; a un certo punto, forse scaduto il contratto o morto l'erede Cromberger, stampa per conto suo. La cesura, secondo il repertorio fornito da Guillermo S. Sosa, è da ricondurre tra il 1544 e il 1546 mentre secondo José Toribio Medina Paoli non appone il proprio nome prima del 1548. Deterrà comunque il monopolio tipografico (e, s'immagina, editoriale, fatte salve le istruzioni ecclesiastiche e governative) in Messico fino al 1559, quando Antonio de Espinosa, suo ex collaboratore, diventerà suo concorrente. La produzione nota dello stampatore bresciano si arresta nel 1560; morì probabilmente non molto dopo.
La figura e l'opera di Giovanni Paoli, o Juan Pablos, presentano senza dubbio un fascino e un'importanza notevoli, nonché un oblio da parte italiana non giustificabile. Pochi anni fa è comparsa una monografia a firma di Ennio Sandal; altri studi sono comparsi principalmente su riviste specializzate. Paiono però, per quanto pregevoli e solidi, pochi di numero e incapaci di far conoscere il nome di Paoli al di fuori del ristretto pubblico di specialisti del settore. Questo è un peccato: molti illustri italiani (e non solo navigatori) hanno legato, per svariate ragioni, il proprio nome al continente americano; perché non dare importanza a chi per primo vi portò la stampa?
Anche l'analisi della produzione di Paoli è un terreno che può offrire molti spunti di riflessione. Per fare un esempio: a parte la produzione “ufficiale” indicata e finanziata dalla Chiesa e dalla corona spagnola, l'attività del Paoli ebbe caratteristiche simili a quelle di tanti altri colleghi europei, dediti alla stampa non solo di libri ma anche di opuscoli, fogli volanti, materiale cartaceo (più velocemente realizzabile e smerciabile) ora perduto? Oppure la natura dello scenario coloniale in cui operò impedisce un discorso simile? Siamo di fronte a qualcosa di nuovo: l'arte tipografica si sviluppa in un continente diverso, con paradigmi sociali diversi rispetto all'Europa. Questo è l'ennesimo esempio degli stretti legami esistenti tra storia della cultura, storia della civiltà (o delle civiltà), storia del libro e della stampa. Resta forse naturale e scontato (e la questione viene liquidata così) pensare che, prima o poi, la stampa si sarà diffusa anche oltreoceano; ci si dimentica però che la storia del progresso è composta da tecnologie e da uomini, è costruita da e su nomi come quello di Giovanni Paoli.

 

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