Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa
il disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un’ ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
GIOVANNI SARTORI E ISABELLA GHERARDI
Perché?
«Perché l’ Islam che negli ultimi venti-trent’ anni si è risvegliato in forma acuta – infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose – è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l’ Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L’ Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l’ integrazione per l’ islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l’ integrazione di islamici all’ interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all’ India o all’ Indonesia».