Giove, il più grande pianeta del sistema solare, cambia faccia. Recentemente degli astronomi hanno infatti verificato che una delle due grosse bande colorate che lo contraddistinguono - quella a sud - è scomparsa. La scoperta è stata compiuta da un astronomo dilettante australiano il 9 maggio. Ancora non si conosce il motivo del fenomeno, tuttavia gli scienziati della Nasa pensano che possa trattarsi di un particolare gioco di nubi che avrebbe "nascosto" la striscia colorata che sovrasta l'emisfero meridionale del pianeta. Secondo Glenn Orton del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, il curioso fenomeno astronomico sarebbe ciclico, e si verificherebbe ogni 15 anni, in corrispondenza di particolari movimenti atmosferici. Ci si è accorti la prima volta nel 1973, grazie alla missione della sonda Pioneer 10 della Nasa; poi a metà degli anni Novanta il bis. Giove è uno degli oggetti più brillanti del cielo notturno. La sua massa corrisponde a 2,468 volte la somma di quelle di tutti gli altri pianeti presenti nel sistema solare. La sua composizione ricorda quella del sole, essendo perlopiù rappresentato da idrogeno ed elio, con piccole quantità di altri composti come l'ammoniaca, il metano e l'acqua. Probabilmente possiede un nucleo solido di natura rocciosa costituito da carbonio e silicati di ferro.
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Giove, il più grande pianeta del sistema solare, cambia faccia. Recentemente degli astronomi hanno infatti verificato che una delle due grosse bande colorate che lo contraddistinguono - quella a sud - è scomparsa. La scoperta è stata compiuta da un astronomo dilettante australiano il 9 maggio. Ancora non si conosce il motivo del fenomeno, tuttavia gli scienziati della Nasa pensano che possa trattarsi di un particolare gioco di nubi che avrebbe "nascosto" la striscia colorata che sovrasta l'emisfero meridionale del pianeta. Secondo Glenn Orton del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, il curioso fenomeno astronomico sarebbe ciclico, e si verificherebbe ogni 15 anni, in corrispondenza di particolari movimenti atmosferici. Ci si è accorti la prima volta nel 1973, grazie alla missione della sonda Pioneer 10 della Nasa; poi a metà degli anni Novanta il bis. Giove è uno degli oggetti più brillanti del cielo notturno. La sua massa corrisponde a 2,468 volte la somma di quelle di tutti gli altri pianeti presenti nel sistema solare. La sua composizione ricorda quella del sole, essendo perlopiù rappresentato da idrogeno ed elio, con piccole quantità di altri composti come l'ammoniaca, il metano e l'acqua. Probabilmente possiede un nucleo solido di natura rocciosa costituito da carbonio e silicati di ferro.
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