MATTINO - PRIMO POMERIGGIO
PROGRAMMA NAZIONALE
6,00 SEGNALE ORARIO - MATTUTINO MUSICALE (I parte) Brani di Galuppi, Cimarosa e R. Strauss6,28 CORSO PRATICO DI LINGUA SPAGNOLA a cura di Elena Clementelli6,43 ALMANACCO6,50 COME E PERCHE' Una risposta alle vostre domande7,00 GIORNALE RADIO- BOLLETTINO METEOROLOGICO7,10 MATTUTINO MUSICALE (II parte) Brani di Paradisi, Wienawsky e Verdi7,45 IERI AL PARLAMENTO8,00 GIORNALE RADIO - BOLLETTINO METEOROLOGICO SUI GIORNALI DI STAMANE Rassegna della stampa italiana 8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
9,00 QUADRANTE
9,15 VOI ED IO
Un programma musicale in compagnia di Aroldo Tieri
SPECIALE GR (10,00 - 10,15)
Fatti e uomini di cui si parla
Edizione del mattino
A cura di Alfredo Ferruzza
11,30 QUARTO PROGRAMMA
Pettegolezzi, musica, cattiverie, malignità, insinuazioni
presentate da Antonio Amurri e Dino Verde
Nell'intervallo (ore 12,00)
GIORNALE RADIO - TEMPERATURE MINIME DALL'ESTERO
12,44 QUADRIFOGLIO
13,00 GIORNALE RADIO - BOLLETTINO METEOROLOGICO
13,15 IL GIOVEDI'
Settimanale in ponteradio
a cura della Redazione Radiocronache del GR
14,00 GIORNALE RADIO
14,05 ZIBALDONE ITALIANO
SECONDO PROGRAMMA
6,00 IL MATTINIERE Musiche e canzoni presentate da Paola Gassman Nell'intervallo (ore 6,24): BOLLETTINO DEL MARE - GIORNALE RADIO7,30 GIORNALE RADIO Al termine: BUON VIAGGIO - FIAT7,40 BUONGIORNO CON GIANNI MORANDI E I PINK FLOYD Un caffè, canzoni e poche righe - Invernizzina 8,14 MUSICA ESPRESSO Conduce Annarita Spinaci
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (I parte)
8,59 PRIMA DI SPENDERE
Un programma di Alice Luzzatto Fegiz con la consulenza di Ettore Della Giovanna
9,14 I TAROCCHI
9,30 GIORNALE RADIO
9,35 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (II parte)
9,50 BEN HUR
di Lewis Wallace
Riduzione radiofonica di Italo Alighiero Chiusano
Compagnia di prosa di Torino della RAI
Con Warner Bentivegna, Carlo Alighiero, Tino Bianchi e Maresa Gallo
Regia di Anton Giulio Majano
- Invernizzina
10,05 LE NUOVE CANZONI ITALIANE
Concorso UNCLA 1972
10,30 GIORNALE RADIO
10,35 DALLA VOSTRA PARTE
Una trasmissione di Maurizio Costanzo e Guglielmo Zucconi con la partecipazione degli ascoltatori
e con Enza Sampò
Nell'intervallo (ore 11,30):
GIORNALE RADIO
12,10 TRASMISSIONI REGIONALI
12,30 GIORNALE RADIO
12,40 ALTO GRADIMENTO
di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, con la partecipazione di Mario Marenco, Franco e Giorgio Bracardi
- Rizzoli Editore
13,30 GIORNALE RADIO
13,35 QUADRANTE
13,50 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
14,00 SU DI GIRI
TERZO PROGRAMMA
9,30 TRASMISSIONI SPECIALI
(sino alle 10,00)
- FRANZ DANZI: CONCERTO IN mi PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA
10,00 CONCERTO DEL MATTINO
Musiche di Bartok, Ravel e Strawinsky
11,00 LA RADIO PER LE SCUOLE
(Scuola Media)
Radio chiama Scuola, a cura di Anna Maria Romagnoli
11,30 UNIVERSITA' INTERNAZIONALE GUGLIELMO MARCONI
(da New York)
Margaret Mead: Come oggi si concepisce il bambino
11,40 MUSICHE CAMERISTICHE DI FRANZ SCHUBERT
12,40 PAGINE SCELTE
Musiche di Schlett e Chopin
13,00 INTERMEZZO
Musiche di Nicolai, Paganini e Respighi
14,00 ARCHIVIO DEL DISCO
Edwin Fischer suona Beethoven
14,20 LISTINO BORSA DI MILANO
MONTECENERI - SVIZZERA
I Programma
6,00 DISCHI VARI6,15 NOTIZIARIO6,20 CONCERTINO DEL MATTINO7,00 NOTIZIARIO7,05 CRONACHE DI IERI7,10 LO SPORT - ARTI E LETTERE7,20 MUSICA VARIA 8,00 INFORMAZIONI8,05 MUSICA VARIA - NOTIZIE SULLA GIORNATA
8,30 RADIOSCUOLA: LEZIONI DI FRANCESE
8,45 CANTARE E' BELLO
9,00 RADIO MATTINA - INFORMAZIONI
12,00 MUSICA VARIA
12,15 RASSEGNA STAMPA
12,30 NOTIZIARIO - ATTUALITA'
13,00 DISCHI
13,25 Daniele Piombi presenta:
PRONTO, CHI CANTA ?
14,00 INFORMAZIONI
14,05 RADIO 2-4
II Programma
12,00 Radio Suisse Romande
MIDI MUSIQUE
14,00 Dalla RDRS
MUSICA POMERIDIANA
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Carla Peraccini, Giacomo Castrucci e Gaetana Bertolani sono gli annunciatori radiofonici che abbiamo scelto come apripista in occasione del nuovo doppio post che ci offrirà le trasmissioni soprattutto musicali di giovedì 14 dicembre 1972. Rigorosamente ligi all'anonimato e alla relativa riservatezza, di questi tre atleti della dizione si sa poco o nulla. Solo la Signora Bertolani ha proseguito, dopo il pensionamento dalla RAI, come doppiatrice, prestando la propria voce ad attrici straniere più o meno attempate, impegnate in particine o cameo (notizia, questa, che abbiamo appreso consultando il dettagliatissimo sito di Antonio Genna sugli attori che fanno parlare in italiano gli assi del cinema mondiale o i personaggi dei cartoni animati).
Incominciamo subito con l'oramai consueto Buongiorno con..., che quel mattino offre agli ascoltatori un abbinamento assai curioso, inframmezzato da letture di citazioni varie: da una parte alcune canzoni di Gianni Morandi, dall'altra gli estratti più significativi dall'ultimo lavoro a 33 giri dei Pink Floyd, Obscured by clouds. Partiamo con il futuro commendatore, che pochi giorni prima ha compiuto 28 anni e che il sabato successivo presenterà nella semifinale di Canzonissima una canzone nuova dal sapore natalizio, intitolata Il mondo cambierà: per intanto, la breve monografia mattutina a lui dedicata si apre con un brano del 1971 che forse è stato il primo fiasco discografico, dopo parecchi anni, del ragazzo di Monghidoro, Com'è grande l'universo, motivo peraltro assai valido a firma di Claudio Mattone.
Viene festeggiato il decennale del primissimo disco di Morandi, datato giugno 1962: Andavo a cento all'ora, canzone del minatore italo-tedesco Tony Dori rifinita per il testo da Franco Migliacci con lo pseudonimo di Camucìa (dal nome di una località in provincia di Arezzo della quale l'ex-attore, peraltro nato in Lombardia, è originario).
Anche Morandi, come Ornella Vanoni e Johnny Dorelli, decide di cantare alla sua maniera la canzone ricavata dal tema musicale del film del momento, Il Padrino di Francis Ford Coppola, tema composto dal sempre versatile Nino Rota, il quale ha rielaborato un motivo già tratteggiato per il commento del film Fortunella del 1953: Parla più piano.
Siamo ora alla canzone scritta apposta per Morandi da Lucio Dalla e da un giovanissimo Rosalino Cellamare, Occhi di ragazza, che rappresentò l'Italia all'Eurofestival di Amsterdam nel 1970:
Ormai tutto il mondo acclama quattro musicisti britannici (Nick Mason, Roger Waters, David Gilmour e Richard Wright) che stanno dando una svolta alla musica pop: grazie a loro (e soprattutto a un disco che in quel dicembre 1972 è in fase di realizzazione, The dark side of the moon) i critici non parleranno più di musica leggera e musica seria, intendendo con quest'ultima il repertorio classico e lirico, ma si renderanno conto che anche dal rock e dagli strumenti elettrici ed elettronici possono nascere capolavori musicali degni di nota e quindi seri anch'essi. Si chiamano Pink Floyd e quel giorno, come già detto, vengono fatti ascoltare, anche grazie alle durate più snelle e contenute, alcuni brani composti per un film francese, La Vallèe, e racchiusi appunto in questo 33 giri intitolato Obscured by clouds. Il primo pezzo trasmesso s'intitola Free four:
Segue Stay:
Vogliate indi ascoltare Childhood's end:
Infine eccovi The gold it's in the... :
Come al solito, la colazione con il transistor vicino alla tazza del caffellatte termina con Le canzoni del mattino, mezz'ora di brani rigorosamente nostrani, comunque sapientemente ben scelti ed assortiti. Apre la scaletta di quel 14 dicembre 1972 Massimo Ranieri, in attesa di rivincere Canzonissima: va in onda il brano uscito nel settembre 1971 e ricavato dalla musica che Ennio Morricone scrisse per il film Metello grazie al testo aggiunto da Daniele Pace, Io e te.
Gigliola Cinquetti ha rilanciato il folklore musicale dell'Italia del Nord; Rosanna Fratello, invece, punta sul Meridione e addirittura entra in classifica, come lato B di Sono una donna, non sono una santa, con una versione moderna di Vitti 'na crozza, canto che i picciotti siciliani intonavano al seguito di Garibaldi dopo la spedizione dei Mille.
Saltuariamente Claudio Villa ha fatto il cantautore, scrivendo parole e musica di alcuni brani: il primo e più fortunato è stato Binario del 1959, mentre l'ultimo in ordine di tempo è Il traguardo dell'amore del 1971, lato B de La cosa più bella.
Dal "reuccio" alla "repubblica" della canzone italiana, Mina Mazzini, per la quale il 1972 è stato un anno splendido, tra programmi radiotelevisivi, esibizioni dal vivo in estate e milioni di copie vendute dei suoi 33, 45 giri, Stereo 7 e 8. In particolare c'è stato un brano che è piaciuto davvero a tutti (non solo in Italia: da poco è uscita in Inghilterra la versione di Shirley Bassey con il titolo Never, never, never), Grande, grande, grande di Tony Renis e Alberto Testa:
Domenico Modugno festeggia vent'anni di carriera con un cofanetto di 6 LP (venduti anche separatamente) contenenti in tutto 72 brani, spaziando tra presente e passato: di molti brani di ieri Mimmo propone una nuova versione con l'accompagnamento alla chitarra del musicista pugliese Silvano Chimenti e gli interventi alle tastiere di Antonio Coggio, produttore dell'intera operazione. Da questa nuova antologia traiamo il rifacimento di Resta cu 'mmè, che è anche il brano prescelto per l'angolino napoletano de Le canzoni del mattino del 14 dicembre 1972:
La rivelazione canora del 1972 si chiama comunque Mia Martini: sono finiti dieci lunghi anni di gavetta, contrassegnati da fallimenti, ripensamenti, addirittura una brutta storia di detenzione di e per droga e quindi, finalmente, il momento buono per riemergere con un nuovo pseudonimo atto a far ben presto dimenticare la Mimì Bertè cantante adolescente. Il suo ultimo 45 giri, che è uscito dopo il trionfo estivo di Piccolo uomo e che figura da settimane ai primi posti di Hit Parade, s'intitola Donna sola:
Tra scissioni di vario genere, la carriera dei New Trolls, l'ottimo complesso genovese che è in scena ormai da un lustro, sta subendo una fase di stallo: ci sono comunque in repertorio motivi di una certa validità come Venti o cent'anni, sempre con Nico Di Palo (coautore con Giorgio D'Adamo e Vittorio De Scalzi) mattatore con il suo inconfondibile falsetto dagli acuti strabilianti.
Sospendiamo per un attimo il nostro discorso sulla musica pop e di facile ascolto per passare sul Terzo Programma, il canale più colto che basa la stragrande maggioranza della propria programmazione discografica sul repertorio classico. Quel giorno, il Concerto di apertura (che però qui assume il titolo, destinato poi a diventare definitivo dopo la riforma RAI del 1976, di Concerto del mattino) vanta una scaletta interamente dedicata a compositori vissuti lungo un arco più o meno lungo del XX secolo, come ad esempio Maurice Ravel. Tra le partiture dell'eclettico musicista francese, noto ai più per il Bolero e per la Pavane pour une infante defunte, è pure degno di considerazione un concerto per pianoforte e orchestra dalla struttura curiosa e particolare: il solista si serve solamente della mano sinistra, non a caso. C'è infatti da sottolineare che tale lavoro venne suggerito a Ravel nel 1929 dal pianista austriaco Paul Wittgenstein, il quale era un mutilato di guerra (aveva infatti perso il braccio destro durante il primo conflitto mondiale).
Del "concerto per la mano sinistra" va in onda quel mattino l'incisione realizzata dal pianista statunitense Julius Katchen, accompagnato dalla London Symphony Orchestra diretta da Istvan Kertesz:
Dando una scorsa rapida alle trasmissioni prevalentemente parlate, ci piace ricordare sia Dalla vostra parte, sorta di nuova formula antimeridiana del 3131 (a propria volta diffuso nel tardo pomeriggio) guidata da Costanzo e da Zucconi padre, con al microfono la sempre raffinata Enza Sampò, sia Quarto programma, in cui i grandi autori dello spettacolo leggero si presentano direttamente al microfono, sparando direttamente battute a raffica: quel mattino sono di turno Tonino Amurri e Dino Verde, i quali sperimentano già allora la formula che li renderà celebri una decina d'anni dopo, in televisione e nelle librerie, con le Amurri e Verde news.
Sono oramai le due del pomeriggio, l'ora di Su di giri, appuntamento del dopopranzo riservato a un vastissimo pubblico giovanile.
S'incomincia con i Moody Blues, complesso inglese tra i più interessanti del periodo: anche se non hanno ripetuto il travolgente successo iniziale di Nights in white satin (1967), essi hanno continuato a produrre brani di indiscussa validità, come After you came.
Dopo aver sconfitto la tisi che lo aveva colpito nel 1968, il cantante greco-inglese Stephen Georgiou in arte Cat Stevens è ritornato al successo... anzi, sta vivendo la più felice stagione della propria carriera grazie alle sue delicate composizioni, come Morning has broken:
Lo abbiamo incontrato qualche post fa, quando ormai era una vedette mondiale: ora lo ritroviamo, con i dovuti passi indietro, praticamente agli inizi, pronto a proporsi come cantautore dopo aver suonato la chitarra per anni nei dischi dei primi grandi interpreti del pop californiano, quindi in grado di sviscerare le sue proverbiali tematiche in difesa della natura. Parliamo cioè di Jackson Browne, il quale spiega a un oculista i problemi di vista di un mondo sempre più marcio, soprattutto esteticamente (Doctor, my eyes...):
E' poi la volta di un classico del rock, un brano uscito due anni prima, ma che da noi esplode proprio nel 1972: Eric Clapton, cantante, coautore ma soprattutto chitarrista solista di questo gioiello intitolato Layla, alla testa del complesso dal nome fantasma Derek and the Dominos.
Del progetto Theorius Campus, nato all'interno della IT di Enzo Micocci e atto a coinvolgere due giovani cantautori romani, Antonello Venditti, pianista ventitreenne, e Francesco De Gregori, chitarrista ventunenne, si è parlato tanto nei mesi precedenti. In particolare, Antonello Venditti si è affacciato alla Gondola d'Argento di Venezia con Ciao uomo, canzone che non è dispiaciuta al pubblico, ma è proprio in quel periodo prenatalizio che il barbuto laureando in Giurisprudenza tira fuori un asso nella manica, quella Roma capoccia che lo rende famoso ovunque (perfino Claudio Villa avrà modo di riprendere il motivo, un paio d'anni dopo), anche fuori dall'Italia:
Gli inglesi Greyhound costituiscono un quintetto di londinesi coloured che, oltre a riprendere vecchi pezzi a tempo di reggae, portano al successo cose originali di rilievo come I've been trying:
Chiude Su di giri una buffa canzone tedesca, sia pur cantata in inglese: l'ennesima diavoleria di quel tuttofare in ambito musicale che si chiama Drafi Deutscher, la cui abitudine è quella di incidere parecchi dischi in un anno, cambiando continuamente nome e casa discografica onde evitare fastidi contrattuali. Ora, come Royal Brewery, dopo il grande successo internazionale di Na-ja-ta-ta continua lungo quella strada scanzonata con Coo-coo-chi-coo:
Sul Terzo, alle 14,00 in punto, viene trasmessa una vecchia esecuzione (è del 1938 ed è tratta, ovviamente, da un'incisione a cera a 78 giri) della Sonata op.111 numero 31 in LA bemolle per pianoforte di Ludwig Van Beethoven, composta nel 1821 e articolata nei movimenti Moderato cantabile molto espressivo, Allegro molto, Adagio ma non troppo e Fuga (Allegro ma non troppo). Come specifica il critico Arrigo Quattrocchi, "è quella che presenta il ricorso più frequente alla cantabilità pura, abbandonata a sè stessa".
Dicevamo che si tratta di una vecchia incisione: essa è affidata al pianista svizzero di lingua tedesca Edwin Fischer, nato a Basilea il 6 ottobre 1886 e morto a Zurigo il 24 gennaio 1960, tra gli esecutori più squisiti dell'intero repertorio pianistico beethoveniano, alla pari di Wilhelm Backhaus e, più avanti, di Alfred Brendel.
Nato nel 1967, Zibaldone italiano è un programma pomeridiano, dalla diffusione saltuaria e quindi a carattere prevalentemente riempitivo, di dischi nostrani di successo, quasi tutti di pubblicazione recente. In onda, ovviamente e prevalentemente, canzoni, ma c'è spazio pure per qualche colonna sonora e per degli strumentali, come il brano di apertura, un divertente ballabile scritto, arrangiato e diretto da Paolo Ormi dal titolo Cocco secco:
Daiano, Riccardo Zara e il siciliano Tommaso Fidelìo scrivono per i Dik-Dik una canzone dal titolo assai curioso e dalla partitura molto suggestiva, Il cavallo, l'aratro e l'uomo:
Dicevamo anche di colonne sonore in scaletta: quel pomeriggio viene trasmesso il tema conduttore, composto e diretto da Riz Ortolani, di un film tra i più recenti interpretati da Nino Manfredi, Girolimoni il mostro di Roma.
Tra le più recenti incisioni di Mina figura l'ottimo LP Cinquemilaquarantatre, trainato da Parole, parole... ma contenente anche la bellissima Vorrei averti nonostante tutto, musicata da un giovane Danilo Vaona su testo di Alberto Testa e la collaborazione fondamentale di Virginio Capitini (Virca):
Convince poco gli ascoltatori, invece, Tu balli sul mio cuore, che assieme alla recentissima Stasera io vorrei sentir la ninna nanna e alla successiva Mistero fiasco sanremese costituirà per Gigliola Cinquetti una serie nera alla quale la venticinquenne cantante veronese porrà rimedio solo con il 33 giri Stasera ballo liscio... ma sarà già l'autunno del '73:
E' giovedì e l'Italia intera attende il Rischiatutto di e con Mike Bongiorno, il cui campione in carica è un giovane insegnante d'Italiano, Angelo Cillo di Milano, esperto e praticante di scacchi. A dare l'arrivederci alla settimana successiva provvede in questo quarto ciclo una canzone di Paolo Limiti e Mario Migliardi, Una musica, cantata da I Ricchi e Poveri:
Claudio Rocchi e Gerardo Carmine Gargiulo sono gli autori di Io volevo diventare, canzone già lanciata da Ornella Vanoni, ma che trova la meritata popolarità grazie alla bionda e dinamica toscana Giovanna Nocetti, alla quale presto verrà offerto di girare dei caroselli pubblicitari per la Manetti e Roberts in cui ella interpreterà proprio questo motivo, mentre scorrono immagini sportive che a volte la coinvolgono direttamente:
Nel 1967 aveva segnato il ritorno alla RCA dopo undici anni di Domenico Modugno e la partecipazione di quest'ultimo alla finale di Partitissima (complice una bocciatura, grave errore subito confessato da Renzo Arbore, membro della commissione giudicatrice per Sanremo '68), ma non aveva venduto gran che. Grazie all'ammodernamento dell'arrangiamento da parte di Piero Pintucci e all'affermazione conseguita nella seconda fase di Canzonissima 1971, la canzone Meraviglioso ottiene finalmente il meritato successo:
Da tempo è il momento di due fratelli catanesi, Michelangelo e Carmelo La Bionda, emigrati con tutta la famiglia da piccoli a Torino e successivamente spostatisi a Milano: presi meritatamente sul serio da Bruno Lauzi e Dario Baldan Bembo, essi scrivono con i due appena citati quella Piccolo uomo che segna il trionfo di Mia Martini nella precedente estate; indi provano essi stessi a cantarsi le loro creazioni. Certo, il tempo dei D.D. Sound è lontanissimo, ma anche come cantautori italiani tradizionali se la cavano egregiamente (essi scrivono le musiche, mentre qui per il testo ha dato man forte Bruno Lauzi, che poco prima aveva inciso a propria volta una versione personale del brano). Eccovi Al mercato dei fiori:
Amabile Fred lo definiva nel titolo un varietà televisivo estivo a lui dedicato: certo è che Fred Bongusto ha mantenuto una certa costanza nell'ambito dei successi discografici, in special modo quelli pubblicati nei supporti a lunga durata. Una delle sue ultime incisioni, che si segnala per avere una piccolissima parte del testo in lingua giapponese, s'intitola Rosa:
Chiude lo Zibaldone italiano di quel pomeriggio il complesso siciliano dei Gens: dopo la tragica fine del loro chitarrista in un incidente d'auto, William Ricciardi, Pippo Landro e compagni si sono rimboccate le maniche e, cambiando casa discografica, hanno conosciuto una nuova serie di successi come Per chi ("Without you"), una nuova versione di Piccolo grande amore, canzone già incisa e pubblicata pochissimo tempo prima della sventura di cui sopra, e questa Anche un fiore lo sa.
Si interrompe qui la nostra cavalcata sulle trasmissioni radiofoniche di giovedì 14 dicembre 1972: nei prossimi giorni proseguiremo con il resto dei palinsesti e con un'infinità di inserti musicali tratti prevalentemente dalle scalette di Per voi giovani e dell'immancabile Supersonic.
A tutti voi grazie per la cortese e affettuosa attenzione e l'augurio di una felice domenica.
CBNeas
A Jazzy Trax--------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per i 60 anni della televisione italiana merita attenzione il
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrataCon il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.
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