Come nel successivo In nome della legge, l'ispirazione al genere americano è presente e pesante. E se nel film siciliano ritroviamo il western qui invece vi è un chiaro richiamo al noir. Questo aspetto però non fu prontamente colto dalla critica dell'epoca che invece lo inserì - dividendosi nei pareri - all'interno del neorealismo, "errore" altamente giustificabile per il periodo e per la critica sociale presente all'interno della pellicola, che tra l'altro portò anche alcuni problemi in censura.
Questo secondo film di Germi può considerarsi sicuramente riuscito e, sebbene non sia proprio perfetto e abbia un ritmo traballante, si fa guardare che è un vero piacere. Un prodotto eccellente, girato benissimo, con discrete scene d'azione, una buona dose di cattiveria, un'interessante inquadramento storico temporale, un problema sociale forte (poi riutilizzato anche dal poliziottesco e comunque attuale) e un ottimo cast di giovani e bravi attori (Jacques Sernas, Carla Del Poggio e Massimo Girotti).
Da vedere... come tutti i film di Germi.
E se ciò non dovesse bastare, vi dico anche che tra gli sceneggiatori ci sono anche Monicelli e Pietrangeli.
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