Credo che potrei essere la voce della mia generazione, o almeno una voce di una generazione.
"Chissà cosa combinerà adesso Carlà Bruni? Spero solo non torni a recitare..."
HBO goes teen. Ehm, forse. Non so se ci avete mai fatto caso, probabilmente no perché nella vita avrete di meglio da fare, però le serie HBO di solito sono vecchie. Molto vecchie. Il recente noiosissimo Luck, la serie sulle scommesse di cavalli (ebbene sì…) con Dustin Huffman, ad esempio a livello di protagonisti ha un’età media intorno ai 70 anni suonati e il pubblico cui si rivolge probabilmente si sposta ancora con i cavalli. Almeno risparmiano sulla benzina… Proprio così, ci sono poche serie giovani su HBO. A essere generosi possiamo metterci dentro giusto True Blood o How to Make It in America, ma ora con Girls le cose potrebbero cambiare. Aspettate un minuto, comunque. Non si tratta proprio di una serie rin teen teen, però almeno il target di riferimento non è più a tre cifre.Come si può intuire fin dal titolo, Girls è una serie molto femminile e molto indie. Molto femminile, ok, ci siete arrivati tutti. Si chiama Girls: ragazze. Però Girls è anche il nome di una indie band di super cult. E se non li conoscete, significa che siete troppo poco indie…
"Il libro di Cannibal è persino meglio di quanto mi aspettassi!"
Girls ora è anche il nome di una serie tv e dannazione a chi l’ha scelto perché trovare gli episodi su Internet è un casino. Si rischia sempre di scaricare un purnas con protagoniste “girls gone wild” o “real drunken girls” o “orgy girls”. Che peccato… Girls è incentrato sulla vita di 4 ragazze che vivono in quel di New York City. Detto così potrebbe sembrare un nuovo Sex and the City e un po’ lo è. Diciamo che è un Sex and the City per chi ha sempre odiato Sex and the City. Comunque potrebbe piacere pure a chi ha amato Sex and the City, anche se non ne sono del tutto sicuro visto che io ero tra quelli che lo odiavano. Ma non è tanto che odiassi Sex and the City. Odiavo Carrie Bradshaw. Che cagacazzo. Lei e la sua voce fuori campo. E soprattutto odiavo Sarah Jessica Parker. Ma che dico? Odio Sarah Jessica Parker. Lei e la sua faccia da cavallo, o meglio da whore horse. Contro le altre 3 tipe della serie invece non avevo niente contro. Charlotte e Samantha mi piacevano pure. La rossiccia no, pure lei era una discreta mazzata sui coglioni. Se potete immaginare un Sex and the City più indie e, grazie a Dio, senza Sarah Jessica Parker, ecco a voi una fotografia più o meno precisa di Girls."Vado a controllare se su Pensieri Cannibali è uscito un post su di noi..."
C’è di più: non solo non c’è Sarah Jessica Parker, ma la protagonista è una idola totale. Lena Dunham è infatti sia l’attrice protagonista, che la creatrice, produttrice, sceneggiatrice e regista della serie. Una specie di Louis C.K. in gonnella. Per quanto io odi l’espressione “in gonnella”. Non ai livelli dell’odio nei confronti di SJ Parker, sia chiaro, però comunque un discreto odio. L’umorismo di Lena Dunham è meno dirompente rispetto a quello di Louis C.K., diciamo che siamo più dalle parti di Bored to Death, tanto per rimanere in tema HBO, oppure di un Woody Allen… in gonnella. Basta: odio me stesso perché continuo a usare questa cazzo di espressione.Per il momento, nelle prime puntate, i riflettori sono soprattutto su di lei, Lena. È grassottella, bruttina o comunque non una bellona alla Seriiina Van Der Woodsen di Gossip Girl, ha un look ben poco glamour, vive una relazione sessuale con un maniaco pervertito, è fresca di laurea in discipline umanistiche, è alla ricerca di un lavoro dopo essere stata licenziata dallo stage che svolgeva gratuitamente e deve cercare di mantenersi nella carissima NYC dopo che i genitori le hanno dato il benservito. È lei per ora la grande trascinatrice della serie. Non aspettatevi battute a raffica, o situazioni comicissime. Il suo è un umorismo sottile, che prende poco a poco.
"Pensavo fosse più divertente questo party dei socialisti francesi...
Non è che siamo finite alla festa scudetto della Juve?"
Ah, non l’ho detto? Tra i produttori di Girls c’è anche Judd Apatow, il king of comedy della nuova scena comica americana, il regista di Molto incinta, 40 anni vergine e Funny People nonché producer di un sacco di robe spassose come Le amiche della sposa e Strafumati. Dopo i vari Seth Rogen, Jonah Hill, Adam Sandler etc., Apatow questa volta punta su una girl, anzi sulle girls di Girls. Capito, boys & girls? (voto 7+/10)