di Nicola Pucci
Gentili signore e signori, buongiorno… e benvenuti sulle strade del Giro d’Italia 2013. Non vi annoierò con logorroiche introduzioni, quindi spazio ai campioni del pedale, tra favoriti, sfidanti e protagonisti annunciati della corsa che va ad iniziare.
Wiggins contro Nibali – da simonesalvador.blogspot.com
I favoriti. Due nomi su tutti capeggiano i pronostici della vigilia, Wiggins il britannico re del Tour de France e Nibali il siciliano, terzo proprio sulle strade di Francia qualche mese fa. Il baronetto inglese si farà forte dello strapotere a cronometro e dell’appoggio in salita della coppia colombiana composta da Henao e Uran, che meriterebbero i gradi di capitano in qualsiasi altra formazione. Lo squalo dello Stretto ci metterà fantasia e convinzione se è vero che qualche settimana fa, sulle strade del Giro del Trentino, le ha suonate in montagna al fuoriclasse del Team Sky. Tra i due pretendenti potrebbe godere il terzo incomodo, il canadese che sbaragliò la concorrenza dodici mesi orsono, Ryder Hesjedal, che alla Liegi è apparso pronto alla difesa del titolo e conterà sul sostegno incondizionato della Garmin, squadra solida e compatta.
Gli sfidanti. Il forfait di Ivan Basso, già due volte padrone del Giro, poche ore prima del via promuove Michele Scarponi al rango di sfidante più autorevole in casa Italia; Cadel Evans è uno tosto ed ha esperienza da vendere ma anche, appunto, qualche anno di troppo sul groppone; Gesink, olandese non proprio volante, non è mai esploso come si attendeva e dubito che possa farlo quest’anno; Samuel Sanchez negli ultimi tempi poche volte si è piazzato tra i primi mentre di Juan Josè Cobo, re di Spagna nel 2011, da quel giorno se ne son perse le tracce. Mai, però, darli per spacciati.
Gli outsider. Principalmente un battaglione di agguerriti lottatori azzurri che sulle strade di casa proveranno a far saltare il banco. L’eterno Garzelli e il rientrante Di Luca conoscono ogni segreto della corsa rosa e son pronti ad andare all’assalto; Pellizotti sfoggia la maglia tricolore e la vuol onorare fino in fondo; i due scalatori tascabili Pozzovivo e Sella attendono le montagne per accendere la miccia. Con loro il francese Sandy Casar, veterano di mille battaglie che fu 6° nel 2006, e il croato Kiserlovski, già in evidenza sulle nostre strade nel 2010.
I cacciatori di tappe. Chi non può far classifica andrà a caccia di successi parziali inseguendo la maglia a punti. Tra loro ci piacerebbe raccontare di un Pozzato rigenerato dopo la fallimentare primavera nelle classiche del Nord, oppure celebrare il nuovo che avanza, il tedesco Degenkolb e il colombiano Betancur. Aggiungete Phinney che già vestì le insegne del primato, e Santambrogio annunciato in forma smagliante mentre Paolini e Bennati, “vecchi” marpioni, li troveremo spesso tra i primi. Questo è poco ma sicuro.
I velocisti. Chiudo con le ruote veloci del gruppo, che sgomiteranno negli arrivi in volata. Uno tra tutti, Mark Cavendish, l’uomo più rapido al mondo, sul quale però si addensano le nubi di una condizione fisica incerta; il rivale più agguerrito potrebbe essere il giovane campione di Francia Nacer Bouhanni, altrimenti Matthew Goss, che sbriciolò gli avversari alla Milano-Sanremo di due anni fa. Noi puntiamo su Modolo, Chicchi, Elia Viviani e Mattia Gavazzi.
Non resta che mettersi in poltrona, accendere la tv e godersi lo spettocolo… buon Giro a tutti.
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