di Nicola Pucci
21 tappe, 3454 chilometri, 2 giorni di riposo e… tanta, ma proprio tanta fatica. Questi gli ingredienti del Giro d’Italia 2013, 96^edizione di una storia meravigliosa avviata nel 1909: vediamo allora di scoprire percorso, insidie e trabocchetti di una vicenda agonistica che si annuncia appassionante e che ci terrà compagnia dal 4 al 26 maggio.

Percorso del Giro d’Italia 2013 – da gazzetta.it
Si parte, come è giusto che sia dopo le parentesi straniere che il vostro scriba, e non è il solo, proprio non digerisce, dall’impareggiabile scenario della baia di Napoli; e dopo l’antipasto a spasso per la città che fa gola ai velocisti ecco la cronometro a squadre da Ischia a Forio a scremare subito la concorrenza. Le ruote volgeranno verso il profondo Sud con un paio di giornate di chilometraggio importante, a Marina di Ascea e a Serra San Bruno. Qualche corridore potrà già iniziare a pagar dazio al caldo, se ci sarà, altrimenti sarà il profilo frastagliato ad incidere sui muscoli. Il primo test probante è atteso per sabato 11 maggio, la lunga cronometro tra Gabicce Mare e Saltara e qui non sarà più concesso bluffare: i candidati alla rosa finale dovranno lanciare il primo segnale e mostrare le proprie credenziali. Il giorno seguente sarà la volta della Sansepolcro-Firenze, un paio di asperità appenniniche da non sottovalutare – Passo della Consuma e Vallombrosa -, lo strappo carogna di Fiesole che a settembre sarà teatro del Mondiale e l’arrivo nell’affascinante balcone di Piazzale Michelangelo.
Trasferimento in Friuli e da venerdì 14 maggio primi assaggi di alta montagna. Verso l’arrivo ad Altopiano Montasio i girini scaleranno l’inedito Cason di Lanza, tra le salite più dure proposte quest’anno; il giorno dopo le emozioni scolpiranno l’anima con la conclusione a Vajont, a 50 anni dal disastro che seppellì la valle. Un paio di occasioni per le ruote veloci del gruppo, poi le Alpi… tre tappe in successione da far venire i brividi. Sestriere con traguardo a Bardonecchia; Moncenisio ad aprire la strada prima del mitico Galibier; ancora Moncenisio, ma dal versante francese, e conclusione ad Ivrea dopo 238 chilometri di immane fatica. Se non vi basta ecco la cronoscalata di Polsa, regolare seppur impegnativa, dopodichè godetevi la Ponte di Legno-Val Martello con i passi di Gavia e Stelvio – Cima Coppi a 2758 metri – e la Silandro-Tre Cime di Lavaredo con passo San Pellegrino, Giau e Tre Croci. La sera del 25 i giochi saranno fatti e la passerella finale di Brescia firmerà l’apoteosi dell’eroico vincitore.
Per chi ha fame di Giro d’Italia, buon appetito. Ce n’è di che leccarsi i baffi…






