Roberto Ferrari, il secondo della fila di destra in maglia Androni, taglia la strada a Mark Cavendish (maglia rossa)
Ecco le pagelle della terza tappa del Giro d’Italia 2012, l’ultima in Danimarca prima del ritorno in serata in Italia. Domani riposo, mercoledì si riparte da Verona con la cronosquadre, sempre con Taylor Phinney in maglia rosa.
Roberto FERRARI, 2: scellerato. Rovina la terza frazione della corsa rosa, quella dedicata alla memoria di Wouter Weylandt, con un gesto incomprensibile a 150 metri dall’arrivo. L’azzurro, infatti, sembra voler uscire a sinistra, ma all’ultimo cambia direzione e taglia la strada a Mark Cavendish, che sta risalendo in massima progressione alle sue spalle. Morale: Cannonball a terra, tranciato dal resto del gruppo e fortunatamente solo escoriato. Per Ferrari arriva il declassamento all’ultimo posto, ma si salva da una (meritata) squalifica.
Matthew GOSS, 8: trionfa grazie alla caduta del rivale Cavendish. Come dicevamo ieri, è il primo degli umani, e oggi si prende meritatamente tappa e maglia rossa.
Juan Josè HAEDO, 7: secondo un po’ di fortuna, ma premia l’ottimo lavoro degli uomini della Saxo Bank. Un piazzamento che fa morale.
Tyler FARRAR, 6.5: avrebbe voluto vincere per dedicare il successo al migliore amico scomparso esattamente nella terza frazione del Giro 2011, ma la forma non è ancora ottima e paga in esplosione negli ultimissimi metri, chiudendo terzo. Avrà altre occasioni per rifarsi, ma esultare oggi sarebbe stato diverso.
Alfredo BALLONI, 7.5: nuovamente in fuga per conquistare altri punti per la classifica degli scalatori e per conservare la maglia azzurra almeno nella prima settimana, in attesa dei palcoscenici dedicati ai big. Finora è l’anima combattiva di questo Giro, aspirante Hoogerland?
Tayol Phinney, 5.5: sfortunato, ma inesperto. Rischia troppo nel finale, rimane indietro e di conseguenza immischiato nella maxi caduta, la seconda in due giorni, che gli costa un importante dolore alla caviglia. È un peccato vedere un corridore così solare in difficoltà, ma deve crescere in esperienza. Ivan Basso, per esempio, è stato davanti fino all’ultimo. Comunque, mercoledì ha un’altra grande occasione per conservare la maglia rosa con la cronosquadre di Verona e per scrivere il proprio nome nella storia del Giro.
Francesco Caligaris