Ci insegnano che il Natale è di Festa, non si va né a scuola né a lavoro. Guardare fuori dai finestrini appannati dell'auto in cerca di parcheggio tra le vie affollate di formiche che si adoperano per scovare l'ultimo regalo. Salvare le apparenze prima di tutto. Ché alla festività, nel senso religioso del termine, non ci crede più nessuno, forse non ci ho creduto mai nemmeno io così come fu per Babbo Natale. Alla Befana s', un po' ci ho creduto, forse perché ci sono delle donne veramente brutte nel mondo ma con un cuore dolce e grande all'inverosimile.
Allora credo nel Capodanno perché mi aspetto già da qualche anno la fine del mondo, perché credo chei nuovi propositi vadano stilati, meglio se messi per iscritto, almeno da qualche parte rimangono.
Credo nella gente che crede di poter cambiare, di poter migliorare. Il primo dell'anno cancella tutto il passato ma quello ritorna sempre.
Credo nella gioia delle persone che festeggiano, che corrono per strada e vorrei essere su una mongolfiera per girare il mondo in tondo, sorvolare le loro teste e festeggiare con loro, prima in un paese e poi in un altro; usare alla meglio il fuso orario perché sia sempre mezzanotte.
Vorrei ascoltare le loro storie e partecipare alle loro tradizioni. Credo che queste persone siano più grate di me, ingrata.
Vorrei osservare la buona gente che saluta l'anno nuovo che sia migliore di quello passato e peggiore di quelli che verranno.
Io vorrei fosse sempre il migliore di tutti. E l'anno dopo ripeto lo stesso, e quelli dopo pure, ancora e ancora.
E non è vero che chi fa qualcosa il primo dell'anno poi la fa tutto l'anno perché ogni giorno è diverso da quello passato, ogni giorno è diverso da Capodanno perché in fondo Capodanno è solo un qualunque giorno.