Giro-Donne 2010; lente d'ingrandimento.

Creato il 04 marzo 2010 da Manuel

Tatiana Guderzo per ora se la canta. Ma la regina su strada saprà anche suonarle alle avversarie?
IL GIRO-DONNE 2010 SORRIDE ALLE SCALATRICI, HA FINALMENTE UNA CRONOMETRO CHE PUO’ CAMBIARE LA CLASSIFICA, SENZA DIMENTICARE LE RUOTE VELOCI CHE POSSONO CONTARE SU DIVERSI FINALI PER LORO. STAI A VEDERE CHE SARA’ UN BEL GIRO.
IL PERCORSO;
Iniziata con la presentazione a Caerano San Marco, la corsa rosa dell’altra metà del sellino si presenta con diversi spunti d’interesse rispetto alle ultime edizioni. Quella che più di tutte si fa notare, è l’arrivo della penultima tappa sul Passo dello Stelvio. Ma le salite non mancheranno anche nei giorni precedenti, creando così un Giro che strizza l’occhio alle scalatrici.
Nonostante le strade a salire non manchino, anche le velociste avranno diverse occasioni per alzare le braccia al cielo. Nella prima metà della manifestazione, le tappe numero 1 (Muggia – Trieste), la numero 2 (Sacile – Riese Pio X) e numero 4 (Ficarolo – Lendinara), sono lì ad attendere le ruote veloci. Come si suol dire, un’inizio morbido.
Finalmente, che sono due anni che lo scrivo, la cronometro diventa una cronometro! Non che gli anni precedenti fossero brevi girotondi, ma crono da una decina di chilometri (a volte manco quelli!), non erano degne della più importante corsa a tappe femminile al mondo. I 17 chilometri della 3^ frazione (Caerano S. Marco – Biadene) almeno permetteranno alle ragazze che hanno doti da crono…woman, di poter fare la differenza.
Certamente saranno le ultime giornate a decidere la corsa – strana somiglianza con quello dei maschietti, non vi pare? – dove con le frazioni numero 7 (Como – Albese), la numero 8 (Chiavenna – Livigno) e la penultima (Livigno – Passo Stelvio), metteranno sul piatto della corsa sei montagne, con la certezza che in pieno Luglio o ti becchi il freddo (quattro GPM sono oltre i 2.000) o ti prendi un sole da scoppiare.
LE ATLETE;
Non chiedetemi d’essere imparziale quando viene toccato il capitolo Guderzo. L’angelo azzurro avrà addosso l’attenzione di tutti come campionessa iridata in carica, per di più italiana al Giro d’Italia. Se dobbiamo guardare il Giro 2009, la ciclista di Marostica ha fatto un passo indietro. Ma se andiamo più in alto e guardiamo la sua carriera con un’angolo d’osservazione più largo, il suo pedigree d’atleta è in costante ascesa da tre stagioni a questa parte. Avrei messo Tatiana come favorita del Giro, ma la metto un gradino sotto alla Hausler che vedo in pole position. Motivo; il GS della scalatrice tedesca non ha paragoni con il GS Valdarno. Con questo motivazione, vado a definire che il mio pronostico per il Giro sembra una questione Hausler/Guderzo. Solamente due cicliste potrebbero farmi fare un passo indietro su questa mia idea di favorite; Nicole Cooke e Marianne Vos. Sarebbe splendido averne una di loro al Giro, fantastico entrambe, dolori per la Guderzo e la Hausler.
Dietro alle mie favorite uscirà magari Noemi Cantele, che ora corre per il Team Columbia High Road? GS che probabilmente rappresenta un salto di qualità per la vice iridata a cronometro 2009. Anche se nelle giornate di montagna patirà un bel po’ le salite lunghe che aspettano le girine. La cronometro potrebbe essere la sua miglior alleata. Forse anche Cristine Armstrong trarrà giovamento dai 17 chilometri contro il tempo nel trevigiano. Ci saranno poi altre donne da considerare; Mara Abbott, che arrivò 2^ l’anno scorso e fu la maglia verde. Quest’anno ne avrà fin che vuole di strade a salire. Trixi Worrak, che l’anno scorso firmò forse la vittoria più bella del Giro sul traguardo di Pesco Sannita (8^ tappa). Emma Pooley che farà? Lo scricciolo britannico vestì in rosa per 3 giorni, per poi mandare tutto all’aria nella frazione con arrivo a S.Elena Sannita.
L’anno scorso fu proprio un’inglese a vincere la maglia bianca (dopo alcune stagioni di dominio Guderzo); Elizabeth Armistead con i colori del GS Lotto Ladies Team vestì color neve in maniera definitiva a Grumo Nevano, alla fine del Giro.
Ina Yoko Toitemberg e Giorgia Bronzini saranno le atlete di riferimento per le volate. Ci saranno delle outsiders, e se vedrete una grande Monia Baccaille non stupitevi (non si vince a Camin per caso!), ma si sa che le cicliste della Columbia High Road e del Team Gauss, saranno le controllate speciali nelle tappe tagliatella. Insomma, nomi ce ne sono e senz’altro ancora ne arriveranno. Dieci a uno, che solo a rileggere me ne verrebbero altri in mente.
AMMIRAGLIE, SENATRICI E SPERANZE;
Come ogni anno anche stavolta ho imbastito un’articolo bello lungo, ma non posso lasciare senza due righe Diana Ziliute. Alla presentazione del Giro, l’atleta ha ricevuto un premio per la sua bella carriera. Per tutto il movimento sarebbe l’ideale che persone come lei, che conoscono bene l’ambiente, rimangano dentro di esso. Diana doveva salire in ammiraglia già l’anno passato, probabilmente lo farà questa stagione. Atleta seria, che per diversi anni è stata una stella del gruppo, senza darlo a mostrare di esserlo.
Nicole Brandli è scesa di sella. Con Diana Ziliute, Fabiana Luperini, Judith Arndt, Edita Pucinskaite, Svetlana Bubnenkova, rappresentava il decennio appena passato. Decennio che le aveva portato 3 vittorie e diversi podi conclusivi.
Vedremo se Marta Bastianelli avrà uno sconto sulla squalifica che per pochi giorni le impedisce, al momento, di correre il Giro d’Italia. Andrà al mare o sarà in sella? L’Unione Ciclistica Internazionale deciderà qualcosa? La nostra Federazione Ciclistica farà qualcosa? Speriamo di si. E lo dice uno che col doping è cattivello, ma se vediamo gente che ha avuto a che fare con robacce peggiori di una pasticca per dimagrire poter tornare in gruppo, perché non valutare uno sconto di punizione alla laziale? Sarebbe bello, e Marta ne ha di rabbia da scaricare sui pedali per la scelta stupida di pochi anni addietro. Potrebbe essere la variante impazzita.
Esultate gente, Manuel ha finito.
Alla prossima.

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