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Giro sugli Appennini. Ravenna - Grizzana

Da Motociclistidatavola
Eccoci per quello che potrebbe essere l’ultimo giretto un po’ strutturato della stagione. Già da diverso tempo Roberto ci aveva invitati a testare il locale che gestisce la moglie con la famiglia.Ci siamo organizzati e sabato 24 abbiamo deciso di andare. La meta è Grizzana Morandi e per arrivarci ci sono molte strade. Grizzana è uno di quei posti che tutti conoscono ma nessuno riesce a dirti come arrivarci.Studiamo quindi un percorso che sia divertente e vario, in barba alle indicazioni di Roberto.Giro sugli Appennini. Ravenna - GrizzanaArriva il sabato mattina, ore 8.30 al rinnovato bar Brioche.Prima di partire propongo una modifica che aggiunge curve e km al percorso. Accettata all’unanimità. Se ne pentiranno, dato che arriveremo a tavola con un’ora di ritardo affamati come lupi.
Partecipanti:Simonedarimini, detto Rocco. E’ l’emblema del motociclista con “E mutor”, del romagnolo su due ruote. Simpatico ed esuberante si muove bene anche a tavola, molto bene. Guida seduto su una chiappa sola, come i motociclisti visti in TV, non diteglielo ma lui è convinto di essere uno che va’ forte invece è un fermone….dai Rocco che sei il numero uno!!Nico, detto Tomtom. Silenzioso e veloce. Guida un Monster che potrebbe raccontare la storia del motociclismo. Sicuro e insospettabile, a tavola non si muove male, anzi.Giro sugli Appennini. Ravenna - GrizzanaAndreailbello. Da vero biker, alla soglia della paternità pensa a cambiare moto. Sempre pulito alla guida e innamorato della sua Zetina. Un grande rientro dopo il pacco che gli abbiamo tirato a Maggio. A tavola si applica con la stessa passione e dedizione con cui imposta le curve. Sempre carico e sempre positivo, ce ne fossero.Massi. Si presenta con la moto tirata a lucido e gli occhi più attenti cominciano a notare i vari particolari che il buon Massi si è fatto da solo, al tornio, per ottimizzare la moto. Credo manchino solo i cannoncini che escono dal cupolino. Insomma, ValeRossi, se ti sereve uno buono per sistemare la Ducati lui è il tuo uomo. Capisce di moto, di guida, di tavola e dello stare in giro assieme. Una grande scoperta, poi a tavola sentirlo parlare di motociclette e di tecnica fra un tortello e una lasagna è notevole.Giro sugli Appennini. Ravenna - GrizzanaIl percorso, più o meno: ravenna-faenza-sarna-brisighella-casola-fontanelice-casteldelrio-belvedere-frassineta-monghidoro-loiano-monzuno-grizzana. Nel mezzo ci siamo persi un paio di volte.Le strade sono belle e gradevoli fino a Castel del Rio, la via della Lavanda e il passo del Prugno sono piacevoli sia come andatura che come panorami, anche se non capisco come mai io non riesca mai a beccare la stagione della lavanda. Da Castel del Rio in avanti diventa un inferno. Strade con fondo quasi perfetto, curve di ogni tipo, strette, larghe, lunghe, veloci, lentissime. Uno spettacolo, in mezzo alla vegetazione, con i calanchi che ti si aprono alla vista, una serie infinita di curve. Alcuni tratti hanno una visibilità di centinaia di metri, specialmente quando ci avviciniamo alla Raticosa. Passiamo anche la Croce del Diavolo, o come si chiama, dove mi portò anche In Moto durante la prova della Crossunner. Non c’è tregua praticamente fino a Grizzana Morandi dove arriviamo con le gomme belle arrotondate e una fame da lupi. Vedo le espressioni degli altri e direi che si son divertiti tutti, fra tornanti, curvoni dove mettere in appoggio la moto e crinali dai panorami incredibili.
Per il mangiare vi rimando al post sul Castagneto, vi basti un MdT approved.Il rientro sarà blando in autostrada, i 200 km ci hanno provato, non tanto per il ritmo che è stato comunque blando, quanto per il livello di concentrazione che ti richiedono quelle strade. Gli appennini bolognesi sono stati una scoperta. Tanta strada, panorami sempre piacevoli, tratti di vegetazione intensa e altri brulli tipici dei calanchi, asfalti perfetti e, sarà un caso, pochissimo casino. Chissà, forse erano tutti a Imola a vedere la superbike.Ovviamente passando da Monghidoro abbiamo fatto i cento all’ora e siamo andati a prendere il latte.Detta sta cazzata bisogna che frequentiamo più spesso queste zone, anche solo per cambiare. Le strade meritano e si attraversano anche tanti piccoli paesi pieni di storia.

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