Una nostra lettrice e blogger (ne ha parlato anche lei qui) ci ha segnalato delle pubblicità che in Brasile hanno destato parecchio disappunto.
L’azienda è la Hope marchio brasiliano di lingerie femminile, che ha come testimonial – e a quanto pare anche proprietaria- la famosissima fotomodella Gisele Bundchen.
Questi spot sono stati ideati come se fossero delle lezioni (di seduzione);esattamente: “Come dire qualcosa di spiacevole al proprio marito senza farlo infuriare troppo”.
Guardate cosa la Hope e Gisele consigliano alle donne nella prima lezione.
Lei con un abitino bianco, un’ espressione impaurita e un po’ infantile comunica al marito di avergli rotto la macchina. Quasi come in un un videogame le appare affianco una scritta con enormi caratteri e musichetta tipica da quiz show: WRONG. Errato! Gisele come pretendi di farti perdonare, vestita? Un secondo dopo eccola in biancheria intima sexy, e con tanta sicurezza affronta il marito: “Amore, ti ho rotto la macchina. Di nuovo!”.
La prima cosa che mi è venuta in mente guardando questo spot è stato il tamagotchi. Una ragazza senz’anima, imprigionata in uno schermo con comportamenti meccanici e innaturali.
Questo spot ci comunica per l’ennesima volta: spogliatevi! Spogliatevi perché così attirerete l’istinto animalesco –guidato solo dall’ormone impazzito- che c’è in lui (questo ovviamente è quello che pensano loro) e solo così potrete farvi perdonare da vostro marito per avergli rotto la sua amatissima macchina (oggetto spesso paragonato-o affiancato- alle donne).
Guardate la lezione n.2
Lei in mise acqua e sapone, stessa aria imbarazzata e impaurita. Questa volta però ha svuotato la carta di credito. Errato: WRONG! Ma Gisele ci ricaschi ancora a presentarti VESTITA al cospetto di tuo marito dopo il disastro combinato ? Un attimo dopo Gisele con un super completino intimo e con atteggiamenti ammiccanti e provocanti dice al marito “Tesoro, ho svuotato la tua carta di credito. La tua e la mia”. Quindi automaticamente con indosso solo un completino intimo la carta di credito da proprietà esclusiva del marito diventa anche sua!? (Non vorrei esagerare ma personalmente trovo che questa cosa rasenti un po’ la prostituzione).
Lezione n.3
Le espressioni e le scene sono molto simili alle “lezioni” precedenti. Con tubino e stessa espressione –a quelle precedenti prima del déshabillé- comunica al suo consorte che sua mamma ovvero la suocera – altro stereotipo assolutamente trito e ritrito che potevano evitare- va a vivere con loro! Stessa scritta stile videogame “WRONG”! Ecco di nuovo Gisele con un nuovo completino intimo, sorriso candido e malizioso e aria scimiottante dice al marito “Indovina chi viene a vivere con noi? Mia mamma!…Non è fantastico?”.
Questi spot oltre ad essere svilenti, stereotipati e stupidi accrescono quella visione dell’uomo visto come un animale senza cervello che appena gli si presenta davanti una donna in biancheria intima come nei cartoni animati gli spunta una lingua chilometrica dalla bocca e il cervello va in tilt.
Se dovessimo elencare tutti gli stereotipi presenti in questi spot-“lezioni” , forse dovremmo soffermarci per ore.
Ve ne elencherò qualcuno di seguito, forse i più evidenti e quelli che purtroppo troviamo in moltissime pubblicità e nella vita di ogni giorno.
- Gisele rompe la macchina : classico stereotipo che vede la donna al volante come una frana.
- La mamma di lei va a vivere a casa loro e qui partono due stereotipi : uno è quello che la donna vorrebbe sempre la mamma vicino , l’altro è lo stereotipo della suocera rompiscatole tanto odiata dal marito di lei.
- Svuotare la carta di credito: altro stereotipo vecchio come il mondo della donna spendacciona e frivola che spende senza curarsi del lato economico della famiglia.
Questi spot diffondono e rendono vincente un’immagine di donna per niente naturale al contrario di quello che dice la scritta alla fine dello spot “Bonita per naturaleza” .Con “Bonita per naturaleza” intendono bella per natura, ovvero bella solo se nuda!?
Ma come dicevo nell’apertura di questo post in Brasile questa pubblicità ha provocato parecchie polemiche tanto che il Governo brasiliano ne ha chiesto il ritiro perché “vende un’idea sbagliata della donna, vista solo come oggetto sessuale e una proprietà del marito”.
Ora mi chiedo in Italia questo sarebbe mai accaduto? In Brasile -paese più arrettrato del nostro a livello sociale ed economico- la parità e la dignità femminile vengono visti come argomenti importanti molto più che in Italia.
In Italia ci sono spot peggiori a questo. A tutte le ore che come martelli pneumatici inculcano nelle menti messaggi sbagliatissimi. Mi è capitato ad esempio ultimamente di imbattermi con quello della Calzedonia “con i nuovi leggins push-up” non bastavano i reggiseni!? O quelle di Intimissimi con Irina ladra di slip maschili (ne ha parlato Giulia qui) e strofinatrice ufficiale di pareti e materassi (ovviamente il tutto imposto da geniali pubblicitari).
Secondo voi quanti anni ancora dovranno passare affinchè l’Italia possa finalmente avere una reazione di indignazione come quella del governo brasiliano?
Faby