Ieri volevo raccontarvi di Dusseldorf e dei mercatini…poi però mi è partita la penna ops la tastiera, così mi sono dilungata troppo ricordando i miei vecchi natali in famiglia.Mi sono persino presa una “sgridata” da Ste, che oltre a non collaborare mai si arroga pure il diritto di dirmi se quello che scrivo va bene o no.
Comunque…ripartiamo dal principio. Questo sarà un post di viaggio, visto che uno degli scopi di questo blog è quello di raccontarvi dei nostri viaggi.
Venerdì dopo il lavoro siamo partiti alla volta di Dusseldorf. Squadra che vince non si cambia, così insieme ai Ciri, dopo Oslo, siamo partiti alla volta della Germania.
Situata a 220 km di distanza da Rotterdam, raggiungibile in macchina in due ore e mezza, Dusseldorf è una graziosa città sulle rive del Reno, famosa per la moda, lo shopping, la più grossa comunità giapponese in Europa e ovviamente i mercatini di Natale che abbiamo deciso di andare a vedere.
Abbiamo alloggiato in un hotel poco distante dal centro, 20 minuti di passeggiata tra negozi di abiti da sposa (qualora servissero a qualcuno :-)) e un meraviglioso parco dai classici colori autunnali.
Arrivati a destinazione giusto il tempo di fare il check in, portare le valigie in camera e poi subito alla ricerca di un posto carino dove mangiare. La camera è bella e, cosa fondamentale, pulita! Sulla carta sarebbe un 4* ma secondo noi non lo è, non possiamo comunque lamentarci.
Uscendo dall’albergo ci siamo subito resi conto della presenza italica …intorno a noi almeno cinque ristoranti italiani. Oggi però non ci interessa mangiare nostrano…siamo venuti in Germania per mangiare tedesco, visto che i crucchi a differenza dei dutch hanno una cultura culinaria, seppur minima.
Dopo poco girovagare eccolo…trovato…è lui! Gente fuori in piede ad aspettare per mangiare, o semplicemente a bersi una birra, tutti tedeschi, e molti tifosi con sciarpa del Dusseldorf bianco-rossa al collo. Entriamo. Il locale è pienissimo e frenetico, ci stupisce immediatamente non solo la presenza di molti tifosi, ma anche di persone adulte, uomini e donne di mezza età, che mangiano e bevono in allegria. Chissà perché, ma mi da l’idea che in questi paesi si godano molto di più la vita di quanto facciano in Italia.
Iniziamo a bere anche noi, non si può fare altrimenti visto che i camerieri in men che non si dica ti mollano birre a tutto spiano.Non si fa in tempo a finirne una che già ti portano la seconda segnandole sul sotto bicchiere (foto). Ordiniamo tre stinchi di maiale con tanto di crauti e purè di patate e per Michelina salsiccette, che a lei la carne non fa impazzire, se ci sono le ossa poi non ne parliamo proprio. :-p
Ciro, Ste e lo stinco
Mangiamo, beviamo e ridiamo tutta la sera, e a una certa ora decidiamo di rotolare verso l’hotel, ormai pieni come un uovo…anzi quattro!
Il sabato ce la prendiamo comoda, sveglia alle 9.30 (è pur sempre una vacanza, seppur breve), colazione dopo un’ora in un baretto sempre lì vicino. Dopo un bel cappuccino, con tanto di schiuma e “brioschione”, siamo pronti per la passeggiatina lungo il parco che ci porterà in centro e ai mercatini.
Non fa particolarmente freddo e il parco colorato di rosso e arancione, con i cigni e gli scoiattoli, è davvero bello.
autumn in Dusseldorf
In centro le cose belle da vedere sono Königsallee, il lungo viale che ricorda vagamente la 5th Avenue di New York, per lo meno per quanto riguarda le grandi marche presenti, tra cui Tiffany’s, Cartier, Rolex, ecc. La Altstadt, cioè il centro storico, dove vi renderete conto di essere nel bar più lungo d’Europa! Non perché sia davvero un bar lungo, come pensavamo noi tra l’altro, ma perché ci sono talmente tanti di quei locali, tutti con spazio all’aperto, che sembra di essere in un lunghissimo bar, effettivamente
Da non perdere ovviamente la vista sul Reno con alle spalle il castello, la passeggiata lungo fiume e se avete tempo fate una capatina alla Rhein Tower e godetevi il panorama mozzafiato da lì sopra. Noi purtroppo non ne abbiamo avuto, perché lo scopo principale di questo weekend era quello di goderci i mercatini e l’atmosfera natalizia…ma non è detto che non torneremo quanto prima per rimediare!
albero di Natale
I mercatini valgono il viaggio. Sono sei, dislocati per la città e offrono oggettistica natalizia artigianale, cibo, tanto cibo e tanto gluhwein (il nostro vin brulé).
Il mercatino numero uno è quello più vicino al fiume. Lì oltre al cibo e all’oggettistica c’e’ anche la ruota panoramica. Mentre nel mercatino numero sei, quello più lontano dal centro c’e’ la pista di pattinaggio sul ghiaccio, birreria al chiuso, e un meraviglioso panico con il formaggio fuso che ancora mi sogno la notte!
Ale, Michy e IL panino al formaggio
Negli altri bene o male, ci sono le stesse cose: salsicce, wuster, caramelle, crepes, wafels, frittelle di patate, pizzette fritte, e chi più ne ha più ne metta!
I bagni pubblici si possono trovare ogni due passi, quelli ai mercatini sono a pagamento, 0.50 euro, ma sono così belli che li valgono tutti. Se invece vi scappa e siete in giro potete puntare o ai bar o ancor meglio ai centri commerciali. Sapete, sono particolarmente sensibile all’argomento!
Il sabato sera abbiamo fatto doppietta di stinco in un altro ristorante tipico. Consigliatissimo! Se volete andarci mettete in preventivo almeno mezz’ora di attesa!
La domenica, dopo un’altra bella colazione (Da Forno, bar-gelateria italiano dal 1913), abbiamo fatto un altro giretto per i mercatini…per assaggiare le cose che non eravamo riusciti a provare il giorno prima, ma anche per vedere il Reno con il chiaro dai.
E poi, piano piano, ce ne siamo ritornati verso Rotterdam.Il viaggio è andato benissimo, senza nessun problema, e la compagnia come al solito al top, come direbbe un nostro amico!
i magnifici 4 colpiscono ancora
Prossima meta? Ancora non si sa. L’unica cosa certa è che adesso tocca a me e a Ciruzzo organizzare visto che Oslo e Dusseldorf sono state opera di Ste e Michela.
Work in progress!