Una veduta di Vietri sul Mare
7 MARZO - Il “Nudo Eroico” extra dry charmat l’ho conosciuto a Vietri sul Mare, città patrimonio dell’umanità (ma chissà se tutti i vietresi lo sanno e ne vanno giustamente orgogliosi). Quando racconti anche ad amici di questo nostro povero Paese, ti dicono ma va…non è possibile..come? Uno spumante di Falanghina. E per giunta con la sfrontatezza di non essere un blend, come dicono negli States, in purezza, come diremmo meglio noi italici. E che spumante! Dodici gradi e mezzo, un bel nerbo citrino, una bella spalla, profumi da vendere, bella corona di spuma, vellutato, intrigante e minerale, una elegante entrè che potrebbe essere proposta a tutti coloro che si trovano a soggiornare in questi splendidi luoghi come benvenuto ed ambasciatore di una terra e di una gente generosa, alla quale spesso fa da contraltare la pochezza dei programmi della politica. Fontanavecchia di quel grande tandem di seduttori Libero e Oreste Rillo, figlio e padre, ha prodotto un’altra gemma dalla poliedrica uva falanghina. Il Nudo Eroico extra dry, spumante di falanghina eseguito con metodo charmat, a dimostrazione della versatilità del vitigno, entra nella spumantistica fino ad arrivare alle versioni passite. Il nome è stato scelto a ricordo degli eroi sanniti che avevano l’usanza di combattere a torso nudo, come testimoniano numerose statuine conservate al Museo del Sannio di Benevento Ho assaggiato anche un ottimo spumante di aglianico (che Libero ha voluto “dedicare” al principe longobardo Lotario, dice Luciano Pignataro). Oltre allo straordinario e freschissimo pesce di mare e alle stupende mozzarelle alla Voce del Mare vive a Vietri anche un cuoco d’eccezione, Salvatore Vitiello, che racconta una divertente storia sulle abitudini partenopee del “Pibe de Oro” (alias, Diego Armando Maradona) quando, negli anni tra il 1985 e 87, era ospitato all’Hotel Continental Royal di Napoli, dove egli prestava la sua opera in qualità di capopartita. Accadde che il grande Diego mal sopportava di privarsi del piatto preferito, il Puchero, che ha compiuto nel 2008 cento anni. Un nome suggerito da Jorge Newbery, avvenimento commemorato addirittura con una “placa” posta in ricordo per iniziativa del deputato portegno Alejandro Rabinovich. Che dire poi dell’incanto delle ceramiche di Vietri, tecnica appresa negli anni venti da maestri americani, ma forse non adeguatamente promossa come marchio in tutta la costiera e sino ai blasonati rifuigi di vip, come Capri. Già, perché molto è stato tolto a Vietri per abbellire Capri, come, ad esempio, lo scenario di una recente fiction televisiva. Così accade a Vietri sul Mare, patrimonio di una umanità senz’anima. Tolta da quanti, al di là dell’Atlantico hanno provveduto, ad esempio, a brevettare il nome. Grande anche la pastiera, in grado di far tornare alla mente ricordi giovanili. E mentre i “due fratelli” da Vietri marina, guardano dolenti il dipanarsi di un canovaccio poco adatto a valorizzare le sterminate e infinite bellezze di un territorio mutevole, che s’innalza dalla marina in su, sino alla “montagna” spero di ritrovarmi, un giorno, tra questa accogliente gente, che merita piu’ di quello che oggi ha. Vietri sul Mare è un comune di 8.478 abitanti della provincia di Salerno. Nel 1944, quando Salerno fu
Carlo Rossi