Gita in collina

Succedono molte cose che non ricordo (…) insieme a mia sorella e ad altri suoi amici sto visitando un paesino in collina. Le case sono belle ma piuttosto maltridotte. Mentre stiamo commentando quello che vediamo veniamo quasi investiti da un enorme SUV che fa manovra per parcheggiare. Dico agli altri: «Andiamocene…». Dall’auto esce un turista, forse inglese, dall’aria antipatica, che si mette a chiedere informazioni. Mia sorella e una sua amica si avvicinano per dargliele. Io penso che, visto come si è comportato, potremmo anche evitare di aiutarlo (…) Incontriamo un frate francescano con una lunga barba bianca che è entusiasta del paese. Ci dice: «Qui non è come a Milano, dove hanno ristrutturato tutto. Le case sono ancora povere, tutto ha un aspetto umile e questo contribuisce alla bellezza…». Guardo le case e non sono molto d’accordo: alcune hanno i vetri rotti o l’intonaco scrostato, se fossero restaurate il paese sarebbe molto più bello. Cerco di spiegarlo al frate, indico una casa tutta scrostata che abbiamo davanti, dico: «Ma qui hanno usato l’alluminio anodizzato, il graffiato, l’intonaco è una vernice sintetica che cade a pezzi… se levassero tutto e mettessero alla luce la pietra sottostante sarebbe molto più elegante» mentre lo dico tocco un muro tutto screpolato, che una volta doveva essere dipinto di azzurro. Mi sembra comunque di non riuscirmi a spiegare bene. (Mi sveglio)