Una storia nata dalla penna di Vitalino Trevisan, apertamente ispirata all’esilio del politico Bettino Craxi, morto latitante ad Hammamet nel 2000 e in questa occasione interpretato magistralmente da Haber. Al fianco del grande attore, Pia Lanciotti, Martino Duane e Pietro Micci.
“L’idea nasce nel 2004, dalla lettura del libro di Bobo Craxi e Gianni Pennacchi, Route El Fawara, Hammamet“, spiega Trevisan. “Una serie di ricordi di Bobo sul periodo di Hammamet. Poi ho cominciato a informarmi, soprattutto attraverso gli ultimi discorsi di Craxi; ma non ho indagato tantissimo. Ho visto in Craxi un personaggio shakespeariano, tragico per eccellenza: un uomo di grandissimo potere nel momento in cui ogni potere gli viene meno; un uomo in decadenza e in malattia. Poi ho letto Garibaldi, una fonte a cui Craxi ha sempre attinto, e ho scoperto che lo Stato paragonato da Craxi a un corpo colpito dal tumore non è diverso da quello unitario, allora in formazione, che Garibaldi descrive. La commistione dello stato italiano con delle parti oscure precede la sua formazione; il suo patto o i suoi patti scellerati sono stati fatti a monte”.