di Raffaele Vescera e Unione Mediterranea
Giovedì 12 settembre Il Mattino ha dato con massima evidenza la notizia dei rilievi dell’Istituto superiore di Sanità nel Comune di Giugliano, con 2200 ettari gravemente contaminati, addirittura irrimediabilmente contaminati, secondo l’Istituto.
Si tratta di una superficie sei volte più ampia rispetto a quella avvelenata dalla diossina nel 1976 a Seveso, considerando sia l’area A (87 ettari) sia l’area B (269 ettari). Ebbene: oggi la notizia non è riportata sulla prima pagina dei maggiori giornali nazionale (Repubblica, Corriere, Stampa, Sole 24 Ore, Unità). Fa eccezione Il Fatto con un richiamino che ribattezza Giugliano “Monnezza City”.
Eppure i veleni non spuntano dal niente e quelli di Giugliano non sono “monnezza” non raccolta. Quei veleni industriali sono sulla coscienza di chi non ha rispettato le norme sullo smaltimento dei rifiuti, di chi ha corrotto, di chi si è lasciato corrompere. Giugliano (e sappiamo bene che Giugliano è solo una parte) è uno sconcio nazionale, anzi europeo. La nostra battaglia – battaglia di tanti, ci auguriamo di tutti - sarà lunghissima. Ma la vinceremo.
PS: oggi l’area A di Seveso è un bosco dove i bambini possono passeggiare. Niente è irrimediabilmente perso.