Laura sorseggiò il proprio tè. Si voltò verso Giulia, sgattaiolata di nuovo accanto a Lorenzo. Le sembrò più piccola dei suoi sedici anni, con quel fisico sottile e i lineamenti fragili, increspati di malinconia.
Giulia è tra i personaggi più intensi e malinconici dell'intero libro. Chiusa in un silenzio che ha il sapore di un dolore profondo e viscerale, dà sempre l'impressione di doversi spezzare da un momento all'altro, di non essere in grado di resistere alla violenza della vita. Tuttavia, accanto a questa intrinseca fragilità, dimostra, in più di un'occasione, una forza che stupisce.
Una determinazione legata soprattutto alla volontà di difendere suo fratello e di sostenerlo come meglio può nelle difficoltà che si trovano ad affrontare insieme. Spesso a parlare sono i suoi gesti e i suoi occhi, specchio della profondità della sua anima e inghiottiti da un buio senza fine.
Giulia può essere considerata l'emblema di quella generazione di adolescenti costretti a portare sulle spalle il peso di segreti così terrificanti da non riuscire a confessarli.
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