Giuliano della Casa

Creato il 29 aprile 2013 da Sergiomandelli

Giuliano della Casa è nato a Modena nel 1942.
Dopo aver frequentato per un anno l’Accademia di belle arti di Monaco di Baviera, passa all’Accademia di Bologna, nella classe di scultura con Umberto Mastroianni. La sua prima prova come scultore lo vede indirizzato verso un surrealismo di impronta esistenziale. Questa esperienza si conclude proprio con la sua prima mostra alla Sala della Cultura del Museo di Modena nel 1966.
Nello stesso anno conosce il poeta Antonio Spatola e si accorge che il percorso seguito fino ad allora non risponde più alle sue esigenze espressive. La sua produzione conosce un radicale cambiamento di rotta. Se prima attraverso la scultura cercava la cruda espressione del disagio, che da personale si fa collettivo, adesso cerca la sintesi. I suoi modelli adesso sono, ad esempio, la lezione sempre presente di Costantin Brancusi e il minimalismo allora trionfante, come quello di Donald Judd. Le forme si fanno sintetiche, pulite, essenziali: sono gli anni in cui si parla di scultura concreta, intendendo la ricerca della struttura elementare delle cose.
Sempre con Adriano Spatola, collabora alla casa editrice “Geiger”, che pubblica monografie d’arte, e a “TamTam”, rivista di poesia sperimentale, attraverso la quale stabilisce contatti con tutto il mondo, con il poeta americano Paul Vangelisti, e con la rivista Invisible City, che ha la redazione a Los Angeles. Nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia in una rassegna denominata: Il libro come luogo di ricerca.
I suoi interventi spaziano in diverse direzioni: ad esempio, per la realizzazione di un progetto basato su un gioco di parole sul suo nome: Della Casa, lui fa fotografare gli interni della sua casa da un grande della fotografia come Luigi Ghirri. Da non sottovalutare è poi la sua produzione di ceramica, caratterizzata sempre dal valore grafico dell’alfabeto.
Nel frattempo sviluppa una attenzione particolare verso l’acquerello, che, all’inizio, gli serve per fissare uno spunto, un’idea, ma che poi diventa la sua tecnica preferita. La sua prossimità con la letteratura, e la sua forte personalità di acquarellista, lo spingono a dedicarsi alla illustrazioni di libri, realizzando nel corso del tempo centinaia di pubblicazioni, seguite poi dalle mostre delle opere realizzate. Sicuramente il suo tratto più noto è la collaborazione con la casa editrice Einaudi, per la quale realizza diversi progetti a partire – nel 1988 – dalla copertina del romanzo di Sebastiano Vassalli “La Chimera”.
Quella di Della Casa è quindi un’opera che si sviluppa fra poesia e immagine,  in un territorio i cui confini fra le diverse attività sono indistinte e perciò, ricche di suggestioni.


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