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Giuliano Sangiorgi in Puglia per presentare “Lo spacciatore di carne” (Einaudi)

Creato il 14 ottobre 2012 da Lucianopagano

Lo spacciatore di carneOggi, 15 OTTOBRE 2012,presso la libreria Feltrinelli di Bari di via Melo 119, alle ore 17.00, Giuliano Sangiorgi, voce e autore, dei Negramaro, presenterà il suo esordio letterario, “Lo spacciatore di carne” edito da Einaudi e già entrato nella classifica dei libri più venduti in Italia.
Ne parleranno con l’autore Rosella Santoro e Antonella Gaeta. L’attore e regista Mimmo Mongelli leggerà brani del romanzo.

“Lo spacciatore di carne” di Giuliano Sangiorgi, oltre al plauso dei lettori ha iniziato a ricevere buoni giudizi anche da parte della critica; Renato Barilli, individuando le influenze con il passato prossimo (vedi alla voce Ballestra) e le novità nell’utilizzo di una lingua ‘materica’, che si fa corpo, è il primo ad aver riconosciuto, nella prova del giovane autore, i segni di un lavoro che di sicuro, nel prossimo futuro, potrà portare buoni frutti nel campo della letteratura.

L’appuntamento si rinnoverà il giorno dopo, Martedì 16 Ottobre, a Lecce (evento organizzato da Liberrima), dove il romanzo verrà presentato presso il Cinema Multisala Massimo. In questa occasione, a leggere brani del libro, sarà l’attore Ippolito Chiarello.

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“Lo spacciatore di carne” (Einaudi), Giuliano Sangiorgi

Non c’è legame più forte del sangue. E il sangue, la carne, nella vita di Edoardo sono molto più che una metafora: sono la materia di cui è fatto il suo passato e quella a cui deve tornare. Aveva cinque anni, «cinque anni di niente» il giorno in cui ha visto suo padre sgozzare un agnello. Da allora il sangue non ha smesso di scorrere nel mattatoio, «la carne-officina» dove il padre macellaio (un tempo il suo gigante buono, adesso un estraneo) attende con pazienza che prenda la laurea prima di raggiungerlo e mettersi all’opera accanto a lui. Perché quello è il destino che la sorte – una sorte incarnata in famiglia – gli ha assegnato, contro cui Edoardo può al limite provare a ribellarsi nascondendo gli agnellini sotto al suo letto, illudendosi che giocare a proteggerli possa salvarli davvero dal loro futuro segnato, e non semplicemente rimandarlo. Dopotutto rimandare, nascondersi, è quello che fa anche lui: studente fuorisede a Bologna, è lontano da casa da due anni ma ha dato solo un esame, il più facile. Vive in un appartamento di via Zamboni con due ragazzi, in uno spazio a compartimenti stagni, dove l’unico contatto con gli altri è dato dagli odori e dal vuoto lasciato dai coinquilini quando vanno in facoltà. La sua è una vita in stallo, «un presente parcheggiato». Finché, sul treno per Bologna, incontra Stella. Un faccia bianchissima da bambima, vent’anni sulla pelle e mille negli occhi. Stella è bellissima, misteriosa, bacia e morde con la stessa passione, e Edoardo se ne innamora in un istante. È l’inizio di un rapporto simbiotico, un triangolo travolgente e pericolosissimo che ha come terzo vertice la droga. Per procurarsela (per lui, ma soprattutto per Stella) Edoardo rivende i tagli pregiatissimi di carne che suo padre gli spedisce orgoglioso ogni settimana: la carne in cambio della droga, la droga in cambio di Stella. Ma ciò che inizia nel sangue non può che finire nel sangue. Quando Edoardo capisce che Stella l’ha abbandonato, quella carne che alimentava il suo legame comincia a trasformarsi in ossessione. In un mondo ormai allucinato dove tutto appare possibile, la carne diventa denaro contante e l’amore diventa incontrollabile follia. L’abilità di paroliere dimostrata da Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, nei pezzi per il suo gruppo, l’ha trasformato in uno degli autori più richiesti dai grandi interpreti italiani (ha scritto tra gli altri per Jovanotti, Andrea Bocelli, Malika Ayane, Elisa, Patty Pravo, Adriano Celentano); oggi, il suo esordio letterario mantiene intatta la potenza di una delle voci più forti della nuova scena italiana. Diviso in 35 capitoli brevi e fulminanti come canzoni, Lo spacciatore di carne getta una sguardo straniato sulla vita studentesca, superandone i cliché e portando invece alla luce gli aspetti più ancestrali. Sangue, destino, amore e follia sono gli archetipi su cui Sangiorgi costruisce questo romanzo che sembra ispirarsi al mito, che gioca con la lingua e la scrittura e ci regala il ritratto inedito di una generazione in lotta con il futuro. Un libro appassionato e viscerale, come il rock migliore.”

(fonte Repubblica.it – Bari)



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