Continuano ad arrivare adesioni alla nostra petizione, anche se il nostro obiettivo minimo è stato raggiunto splendidamente grazie al passaparola di tutti e a Salvatore Barbera di Change.org, noi dobbiamo continuare ponendoci un nuovo obiettivo: quello di poter porre questa richiesta ad ogni Comune d'Italia. L'adozione di (almeno una coppia) di profughi per ogni paese città italiana è una cosa possibile, investe il minimo indispensabile di forze e riscatta la nostra umanità, la nostra solidarietà e fratellanza. Ci piacerebbe che a raccogliere firme per questo obiettivo, ci fossero in prima fila la chiesa, sempre così pronta su tutto ed ancora muta su questo, i sindacati che hanno una grande rappresentanza e ruolo tra gli immigrati, gli assessori all'immigrazione, che ( in tanti casi) fanno molto, i politici che si sono pronunciati contro la Bossi/Fini ma che non hanno posto una firma. Le nostre oltrepassate mille firme non ne contengono una di queste istituzioni, loro che possono decidere si sentono fuori dal dover dare indicazioni e/o sostenere la petizione: considerano se stessi altra cosa, fuori dai problemi delle persone e della società civile. Al nostro invito a sottoscrivere e a partecipare alle riunioni degli amici di Julius & Fransisca, hanno risposto solo la sezione dello Spi (sindacato pensionati) e la CRI locali. Il motivo per cui ne sono rimaste fuori le chiese (l'invito è stato mandato a tutte le congregazioni) non ci è dato da conoscere poichè le nostre mail sono restate senza risposta. Le istituzioni che a parole chiedono ai cittadini partecipazione e collettività nell'operare, nei fatti latitano appena l'idea non è nativa dai loro crani, molto più adatti a cercare (e trovare) soluzioni che nutrono il loro potere e le loro posizioni di comodo che non il benessere comune. La nostra classe politica, così dequalificata, da doversi fare da parte e cedere il posto al Governo Tecnico, crede di poter continuare così anche dopo che Monti, Fornero e Co. avranno finito di fare il lavoro sporco per loro e rimesso gli italiani mezzo secolo indietro. Gli Scilipoti e i Trota sono ancora lì ad attendere di poter tornare sulla scena come niente fosse successo, nascosti sotto il pelo dell'acqua, attendono di poter sfoggiare la nuova grinta, sbarbati e vestiti come il giorno della prima comunione, alla prossima campagna elettorale a riproporsi come salvatori dei nostri diritti, del nostro lavoro, del la nostra sicurezza, dopo che il Professore sta radendo a zero l'occupazione, stipendi e pensioni e producendo una massa umana clandestina. Allora non abbiamo scelta. Noi che conosciamo i problemi che genera la povertà, la solitudine dell'emigrante, la drammaticità della clandestinità, dobbiamo assumere sulle nostre spalle questa responsabilità e farci carico di tentare la strada della soluzione alternativa alle leggi cieche che producono danni e non affrontano i problemi. Questo è il senso di una petizione, questo è il senso della nostra petizione: raccogliere firme tante firme, che consentano al sangue nuovo che i giovani immigrati portano nelle arterie sclerotiche di una società che scivola verso il declino, permettendogli di fluire libero, per portare nuovo ossigeno al motore di una nazione che invecchiando da segno di squilibrio mentale, dimentica del fatto che siamo, da sempre e tutt'oggi, un popolo di migranti, che abbiamo, per primi, invaso qualsiasi paese del mondo. Ecco perchè le nostre mille firme sono una cosa eccezionale: le persone dicono a coloro che si astraggono dalla comunità, noi non vogliamo clandestini nei nostri paesi, noi non vogliamo che persone degne, come Julius e Fransisca, diventino carne da macello per la delinquenza organizzata e prostituzione, noi non vogliamo che voi ci togliate i nostri amici costringendoli alla macchia, noi vogliamo restare umani!
e forse per questo mille firme sono tante per il nostro Comune, ma restano poche per dare la sveglia all'Anci, l'Associazione dei Comuni d'Italia, dalla quale vorremmo partisse un invito a seguire il cammino tracciato dalle 600 firme di Giaveno: adottate una coppia di profughi, concedendogli la cittadinanza onoraria!