Giulio Ferroni polverizza la non-letteratura
a cura di Iannozzi Giuseppe
Giulio Ferroni
“Scontemporaneamente arretra, assediata dall’impero dei media, dalla vacuità della comunicazione, dalla degradazione del linguaggio e della vita civile”. Sottrarre anziché accumulare, ritrovare la passione e la bellezza dell’essenziale. Scrivere di meno, scrivere meglio. “Insieme ad una radicale ecologia dell’ambiente fisico abbiamo sempre più bisogno di un’ecologia della comunicazione, che agisca come ecologia della mente, che liberi le nostre menti dagli scarti infiniti che le tengono in ogni momento sotto assedio, con una variegata catena di manipolazioni a cui ben pochi arrivano a resistere. Ed è sempre più necessaria un’ecologia del libro e della letteratura, capace di operare distinzioni nell’immenso accumulo del materiale librario prodotto”.
Giulio Ferroni, studioso di fama internazionale ed ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi La Sapienza di Roma, polverizza l’”etichetta balzana” coniata dai signori nessuno: “Qualcuno ha coniato un’apposita etichetta piuttosto balzana in verità, quella di New Italian Epic, distorcendo completamente ogni possibile accezione di ‘epica’”.
Controbatte lo stalinista sfegatato signor nessuno n. 1 che Ferroni è un “fetente”.
- 1. Il tempo dell’eccesso
- 2 Evaporazione di una cultura «critica»
- 3 Scrittori di successo
- 4 Frammenti del bestiario italiano
- 5 Qualche strada praticabile:dal racconto all’«autofiction»
- 6 Responsabilità e destino
Più che mai indispensabile per comprendere appieno la deriva vuota e narcisistica della narrativa italiana contemporanea, da Margaret Mazzantini a Tiziano Scarpa, da Alessandro Baricco a Paolo Giordano.
Scritture a perdere. La letteratura negli anni zero – Giulio Ferroni – collana Il nocciolo – Laterza – ISBN 9788842092650 – 1ma ediz. 2010 – 116 p. – € 9,00
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