Magazine Diario personale

Giulio tvb

Da Micamichela @micamichela
Quando avevo 17 anni mi piaceva Giulio, ma proprio tanto. Mi è piaciuto per due anni.
Ci vedevamo ogni settimana in discoteca, perché io a quell'età andavo ogni settimana in discoteca, aspettavo il fine settimana con tutta me stessa mentre ora lo sopprimerei perché mi fa venire la voglia di vivere.
Giulio era bello.
Biondo scuro, occhi neri (anche se recentemente mi hanno detto che gli occhi neri non esistono), bel fisico e in discoteca un milione di ragazze attorno.
Io ero cessa, ma veramente. Lo sono anche adesso, ma un pochino riesco a mascherare: allora non avevo ancora scoperto le lenti a contatto e mi truccavo a cazzo, per dire, oltre a vestirmi in modo discutibile.
Però ero la sua confidente.
Lui mi abbracciava e scherzava e mi raccontava.
Mi spingeva tra le braccia dei suoi amici.
Mi diceva sempre "fa la brava".
Poi una volta mi ha detto una cosa terribile:
Noi siamo come fratello e sorella.
L'avrei voluto uccidere.
Come si può dire una cosa del genere a una povera ragazza che bruttocretinoidiota lo vedi per forza che pende dalle tue labbra. Quella frase mi ha rovinato l'esistenza per mesi e lo fa ancora adesso perché mi ritrovo a pensarci.
Ora, non so perché mi è tornato in mente Giulio, però mi è venuta voglia di rivedere le foto, tipo quella con lui in camicia bianca (vabbè, erano i primi anni del 2000) e io con il giubbino di ecopelle lilla, na roba oscena.
Chissà sei vivo Giulio.
Chissà cosa fai.
Chissà se sei ancora figo.
Chissà se mi diresti ancora che siamo come fratello e sorella.

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