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Giuseppe Arena, forte come un treno

Creato il 02 giugno 2011 da Lapulceonline

giuseppe arena, arenawaysE’ ormai uno dei punti di riferimento nel settore dei trasporti su rotaia, italiani e non solo. Messinese di nascita e torinese d’adozione, Giuseppe Arena ha intrecciato più volte la sua brillante carriera imprenditoriale con la città di Alessandria. Le sue solide conoscenze in ambito economico e commerciale, gli hanno permesso di fondare e gestire numerose società ferroviarie di livello nazionale ed internazionale. Dopo essere stato dipendente delle Ferrovie dello Stato, agli inizi degli anni novanta Arena decise di mettersi in proprio e porre le prime basi di quell’ambizioso progetto di liberalizzazione ferroviaria che tanto ha fatto e fa tutt’ora discutere.

Seguendo questa direttrice, Arena ideò alcuni treni turistici, appartenenti alla rete internazionale TEE (Trans Europ Express) e, sempre in quegli anni, collaborò come consulente tra FS e le Ferrovie Federali Svizzere per la creazione di una nuova società, la Cisalpino, diventandone ben presto amministratore delegato e direttore d’esercizio. Una volta cedute le quote delle sue prime società per i servizi turistici, Arena fu il fondatore e il presidente della Rail Italy, una Srl per il trasporto ferroviario turistico di passeggeri. Nel 2003 fu tra i principali artefici della SFM (Strade Ferrate del Mediterraneo), azienda adibita ai servizi merci, e l’anno seguente cedette quasi la totalità delle sue quote alle ferrovie tedesche (Deutsche Bahn, DB), ricoprendo il ruolo di amministratore delegato, anche dopo il cambio societario in favore della Railion Italia. Grazie alla perfetta gestione aziendale e ad un’ottima politica amministrativa, Arena condusse la Railion ai vertici del settore merci.

La società, infatti, divenne il primo operatore per numero di treni effettuati nel Nord Italia e, come base logistica, venne scelta proprio Alessandria, dotata di un ampio centro di smistamento che nel frattempo le FS avevano deciso di abbandonare poiché ritenuto non più concorrenziale per i moderni container. La nostra città divenne così uno degli scali merci italiani più importanti.

Nel 2007, Arena lasciò la direzione della Railion per occuparsi di un altro suo obiettivo primario: spezzare il monopolio di Trenitalia nel settore del trasporto passeggeri. Insieme ad un gruppo di imprenditori piemontesi, nel 2006, aveva deciso di fondare una nuova compagnia ferroviaria, Arenaways, e una volta lasciata l’amministrazione della Railion, dedicò gran parte delle proprie risorse allo sviluppo di un servizio passeggeri che fosse di alta qualità e soprattutto una valida alternativa a quello offerto da Trenitalia.

Questa inedita società ferroviaria privata, insediatasi anch’essa in Alessandria, dopo anni di continui rinvii, aggiornamenti, smentite e brusche frenate, finalmente nel novembre 2010, seppur con pesanti limitazioni, è riuscita a far partire i suoi primi convogli passeggeri lungo la tratta Torino-Milano. Si è trattato indubbiamente di una svolta epocale, una vera a propria rivoluzione su rotaia. Eppure, gli ostacoli che Arena ha dovuto e deve affrontare quotidianamente non mancano. Dalla fornitura ritardata e continuamente rinviata delle tracce orarie da parte di Trenitalia, al parere negativo dell’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari (URSF) che ha soppresso le fermate intermedie tra il capoluogo piemontese e quello lombardo, considerando “regionale” il servizio di Arenaways e dunque potenzialmente in grado di compromettere l’equilibrio economico stabilito dal contratto di servizio di Trenitalia.

Di recente, anche i rapporti con il Comune di Alessandria si sono parecchio raffreddati: i lavori che le FS stanno intraprendendo per trasformare il parcheggio Tiziano da gratuito a pagamento, andrebbero ad interessare direttamente anche il piazzale utilizzato da Arenaways per il carico/scarico di macchine e moto dei treni con vetture al seguito provenienti dal Nord Europa. Oltre ad occuparsi del traffico locale, infatti, la società di Arena ha nei collegamenti diretti con Germania e Olanda i suoi principali fiori all’occhiello. I servizi Autozug e Autoslaap portano ogni settimana, nella nostra Provincia, centinaia di turisti stranieri. I continui rinvii di un tavolo di trattative tra RFI, Comune e Arenaways sono la testimonianza di quanto la situazione sia delicata e i rapporti tesi. In ballo, però, oltre alla permanenza della società privata in Alessandria, c’è molto di più. Il pericolo maggiore è quello di perdere una delle nostre vitali risorse economiche e fonte di introiti: il turismo dal Nord Europa. La possibilità che questo flusso di stranieri venga dirottato in altri scali c’è ed è da prendere in considerazione. In questo senso, i precedenti non mancano, seppur in settori simili.

Nel dicembre 2009, la DB Schenker Rail, ex Railion, la maggiore impresa ferroviaria merci europea, ha abbandonato Alessandria e il suo centro di smistamento, lasciando senza lavoro un centinaio di dipendenti. Si è trattato di uno smacco senza precedenti per la nostra città, che sarebbe dovuta diventare un nodo cardine lungo l’asse Rotterdam-Genova. E se un anno e mezzo fa ad andarsene sono state le “merci”, ora potrebbe toccare la stessa sorte ai treni passeggeri nord europei. Mai come in questo caso, la ricerca di un compromesso appare fondamentale. I convogli di Arena rappresentano per Alessandria una risorsa troppo preziosa: non possiamo permetterci di perderla.


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