Scritto da: Monica Seves
Giuseppe Catozzella Non dirmi che hai paura (Feltrinelli, 2014, pp. 236, € 15). È la storia vera di una ragazza che fin da bambina manifesta una grande dote: gambe veloci e una passione irrefrenabile per la corsa. Ha un solo desiderio arrivare come velocista alle Olimpiadi di Londra del 2012. Ma la ragazza non si chiama Anna o Giulia e non si allena a Milano o a Napoli. Il suo nome è Samia e corre a Mogadiscio in Somalia, corre accanto a quella che lei stessa definisce “sorella guerra” perché sono cresciute insieme. Non chiede molto Samia: di correre senza burqa, su una pista senza buche di mortaio, ma anche di vivere una vita serena, non è la povertà che la spaventa.
Decide quindi di intraprendere “Il Viaggio”. È un’immigrata, uno di quei tanti volti scuri che il telegiornale ci mostra ogni sera. Ma stavolta il volto ha un nome, una storia. Perché tutti hanno un nome, una storia.
Perché vorrei che i telegiornali non dicessero più: morti trenta migranti durante la traversata ma vorrei dicessero morti: Anele, 45 anni, casalinga; Asad, 18 anni, studente; Badu, 52 anni agricoltore….
L’autore, giornalista, descrive in prima persona prima la vita a Mogadiscio poi il viaggio . È una scrittura semplice, diretta, giornalistica ma impietosa e drammatica. Un pugno forte allo stomaco.
Andrebbe adottato come testo scolastico e fatto leggere a certi nostri politici.