Un laboratorio con l’attore e scrittore, ma anche l’occasione per percorrere strade poco battute lungo le colline lombarde, a caccia di natura, cultura e di buoni sapori.
L’appuntamento è per il 21 settembre a Nazzano (Rivanazzano Terme).
Le iscrizioni sono ancora aperte.
Il viaggio è dentro di noi e non finisce con il semplice ritorno a casa. Questa è la filosofia del viaggiatore, oltre che scrittore e attore Giuseppe Cederna, che sarà l’ospite del quarto appuntamento di “Nelle Terre dei Malaspina”, progetto multimediale dell’Oltrepò Pavese.
L’appuntamento con Giuseppe Cederna, protagonista di molti film di Salvatores, ma anche scrittore, alpinista e attore di teatro, è per il 21 settembre a Nazzano (frazione di Rivanazzano Terme), presso l’Agriturismo Belvedere. Il laboratorio di narrazione, dedicato all’ascolto dei luoghi, alle storie di viaggio e a come raccontarle, anche attraverso letture e scambi di racconti, inizia alle 9.30 e termina alle 13.30, per iscriversi, occorre contattare la Fondazione – Gal Oltrepò ai recapiti: [email protected] – Tel. 0383.540637. Il costo è di 20 euro e i posti a disposizione sono 20. Le iscrizioni sono ancora aperte.
Al pomeriggio, dalle ore 16, ci sarà l’occasione di incontrare di nuovo Cederna alle sorgenti del Torrente Staffora, nella Frazione Pianostano di Santa Margherita di Staffora, per un momento di riflessione, un esercizio di silenzio e alcune letture di brani tratti dai suoi libri legati all’acqua (uno sul Gange e uno sul Ticino). La magia del luogo suggerirà il resto. Questo incontro è aperto a tutti e gratuito, non occorre iscriversi.
La giornata è patrocinata dal Comune di Rivanazzano Terme e dal Comune di Godiasco Salice Terme.
E ancora, la mattina del 22, alle ore 10 presso la Sala Consiliare del Comune di Rivanazzano Terme (Piazza Cornaggia 71), Giuseppe Cederna racconterà i suoi grandi viaggi, da cui sono scaturiti libri, diari, documentari o semplici ricordi da raccontare, perché il viaggio non finisce con il semplice ritorno a casa. Il titolo dell’incontro pubblico è infatti: “Storie di cinema e di viaggio”. Seguirà un aperitivo offerto dalla Comunità del cibo Oltrepò pavese.
“Le storie sono come i fiumi dell’Himalaya. Scendono dalle grandi montagne, raccolgono terra, foglie, tronchi, voci, altre storie, altra acqua, si perdono e si ritrovano finchè arrivano al mare, il grande mare dei racconti e il viaggio ricomincia”. Giuseppe Cederna.
Il prossimo (ed ultimo) incontro del progetto “Nelle terre dei Malaspina” sarà un laboratorio di scrittura, il 12 ottobre al Castello di Oramala, con lo scrittore di viaggi Andrea Bocconi, docente della Scuola del viaggio.
Il progetto “Nelle Terre dei Malaspina” è costituito da una serie di laboratori con i più importanti esponenti italiani di varie discipline (pittura, musica, fotografia, scrittura, teatro, cinema…) i quali prestano poi il proprio volto per piccoli video didattici su alcuni luoghi interessanti dell’Oltrepò, con lo scopo di costruire una vera e propria mappa online, che racconti in modo originale il territorio. Un territorio ricco di storie e immerso in un ambiente per lunghi tratti incontaminato, con bellissime strade panoramiche poco battute, grazie alle quali ci si può trovare a cavallo di tre vallate, con vedute a perdita d’occhio. Una mappa, quindi, che racconti ciò che di affascinante e nascosto ai più ci sia in questa porzione di Lombardia.
Ma non solo Internet, appunto: quando questo grandi protagonisti della cultura e delle arti sono presenti in Oltrepò, si organizzano i laboratori per il pubblico, riservati al massimo a 20 persone, che hanno avuto finora un grande successo di pubblico e una buona risonanza mediatica, segno che questo territorio affascinante e poco conosciuto, sta cominciando a suscitare interesse.
Il progetto “Nelle Terre dei Malaspina” è attuato dal GAL – Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò Pavese, in partenariato con la Provincia di Pavia, e realizzato grazie al contributo di Fondazione CARIPLO. Informazioni e programmi sul progetto si trovano sul sito del Gal: www.gal-oltrepo.it.
BIOGRAFIA DI GIUSEPPE CEDERNA
Giuseppe Cederna (Roma, 25 giugno 1957) è un attore, alpinista e scrittore italiano.
Figlio del giornalista, ambientalista e politico italiano Antonio Cederna e nipote della scrittrice e giornalista Camilla Cederna, Giuseppe Cederna esordisce come attore nel 1982 con Cercasi Gesù.
Tra le sue interpretazioni più note vi è la parte del soldato Antonio Farina, che si innamora follemente di una prostituta che poi sposerà, nel film Mediterraneo (1991). Sempre diretto da Gabriele Salvatores, aveva interpretato il ruolo di uno degli amici trentenni nel cult-movie Marrakech Express (1989). Nel 1983 era anche stato protagonista di uno spot per una marca di biscotti, nel ruolo di un giullare. Tra le apparizioni più recenti, nel 2009 nella serie televisiva de L’ispettore Coliandro (Prima puntata: Sempre Avanti) interpreta la parte di uno spacciatore di droga, crudele e assassino.
All’attività cinematografica e letteraria affianca quella teatrale con la lettura pubblica “In cammino. Storie per sentirsi vivi e camminare a testa alta”, accompagnato dai musicisti Umberto Petrin (pianoforte) e Alberto Capelli (chitarra e sitar). Nel 2007, a Mantova, nell’ambito del Festivaletteratura, ha letto pubblicamente alcuni estratti dal libro La tenda rossa di Bologna dello scrittore inglese John Berger.
Nel 2010 partecipa al film Maschi contro femmine e nel 2011 al derivato Femmine contro maschi.
Libri
Il grande viaggio, Feltrinelli, 2004
Ticino. Le voci del fiume, storie d’acqua e di terra, Excelsior 1881, 2009
Piano americano, Feltrinelli, 2011
Filmografia
Cercasi Gesù, regia di Luigi Comencini (1982)
Sogno di una notte d’estate, regia di Gabriele Salvatores (1983)
Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione, regia di Lina Wertmuller (1984)
Occhei, occhei, regia di Claudia Florio (1984)
Enrico IV, regia di Marco Bellocchio (1984)
Il lungo inverno, regia di Ivo Barnabò Micheli (1984)
Le due vite di Mattia Pascal, regia di Mario Monicelli (1985)
Fracchia contro Dracula, regia di Neri Parenti (1985)
Giulia in ottobre, regia di Silvio Soldini (1985)
Mamma Ebe, regia di Carlo Lizzani (1985)
La famiglia, regia di Ettore Scola (1986)
Sotto il ristorante cinese, regia di Bruno Bozzetto (1987)
Un uomo sotto tiro, regia di Elie Chouraqui (1987)
Marrakech Express, regia di Gabriele Salvatores (1989)
Italia – Germania 4-3, regia di Andrea Barzini (1990)
Il viaggio di Capitan Fracassa, regia di Ettore Scola (1990)
Mediterraneo, regia di Gabriele Salvatores (1991)
Gangsters, regia di Massimo Guglielmi (1992)
Un’anima divisa in due, regia di Silvio Soldini (1993)
Anime fiammeggianti, regia di Davide Ferrario (1994)
Bidoni, regia di Felice Farina (1995)
Porzûs, regia di Renzo Martinelli (1997)
Tu ridi, regia di Fratelli Taviani (1998)
I giudici – Excellent Cadavers, regia di Ricky Tognazzi (1999)
Besame mucho, regia di Maurizio Ponzi (1999)
Il partigiano Johnny, regia di Giudo Chiesa (2000)
El Alamein – La linea del fuoco, regia di Enzo Monteleone (2002)
Cielo e terra, regia di Luca Mazzieri (2004)
Promised Land, regia di Michael Beltrami (2004)
Aspettando il sole, regia di Ago Panini (2008)
Il primo giorno d’inverno, regia di Mirko Locatelli (2008)
Diverso da chi?, regia di Umberto Carteni (2009)
Nine, regia di Rob Marshall (2009)
Maschi contro femmine, regia di Fausto Brizzi (2010)
Femmine contro maschi, regia di Fausto Brizzi (2011)
Meno 100 KG, regia di Emanuele Caruso (2013)
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L’aperitivo del 22 settembre è offerto dalla Comunità del cibo Oltrepò pavese
Comunità del cibo dell’Oltrepò pavese: i propositi
Contribuire a ricomporre un equilibrato rapporto tra persona, cibo e territorio proponendo un modello di coltura/cultura basato sia sul rispetto della natura e della sua ciclicità sia sulle esperienze positive della tradizione agricola al fine di produrre cibo buono, pulito e giusto.
Con questi propositi nel 2012 si è costituita la Comunità del cibo dell’Oltrepò pavese, un’associazione affiliata a Terra Madre che si ispira ai principi sostenuti da Slow Food, composta prevalentemente da agricoltori, allevatori e ristoratori da anni impegnati singolarmente in un processo di valorizzazione del prodotto tipico locale ed ora aggregati per dare maggiore impulso e popolarità al loro progetto di lavoro e di vita rurale.