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Giuseppe Cruciani al crocevia tra volgarità e negazionismo

Creato il 21 ottobre 2014 da Straker
Giuseppe Cruciani al crocevia tra volgarità e negazionismo
Si moltiplicano gli attacchi contro i ricercatori indipendenti e – quel che è più grave – contro la verità. Esempio sintomatico è quello di Giuseppe Cruciani che più di una volta, nel corso del programma radiofonico “La Zanzara”, ha colto l’occasione per sferrare le sue proditorie aggressioni e per tentare di screditare la questione “geoingegneria clandestina”.
Sappiamo che la mafia negazionista non ama la lingua latina, perché rifugge dalla cultura tout court, ma veramente si addice all’accanimento dei disinformatori l’espressione “Excusatio non petita, culpa manifesta”, vale a dire che, se veramente le scie chimiche fossero una leggenda metropolitana, l’interesse sul tema si sarebbe già spento molti anni fa. Il che non è accaduto, anzi gli interventi denigratori sono sempre più frequenti.
Chi è questo Cruciani? Sedicente giornalista, conduttore radiofonico e televisivo nonché scrittore (oggigiorno chiunque abbia dinnanzi a sé una tastiera e lo schermo di un computer crede di essere uno scrittore). Laureato in Scienze politiche all'Università La Sapienza di Roma, comincia la sua carriera di redattore a Radio Radicale, collaborando poi con le testate “L'Indipendente” (sic) ed “Il Tempo”. Si cimenta con la politica estera su “Liberal” ed “Il Foglio” (che eccelsi quotidiani!). E’ arruolato poi da Giancarlo Loquenzi a Radio 24 dove conduce i programmi “Linea 24”, “9 in punto”, “La Sfida” e dal 2006 “La Zanzara”, avvalendosi dal 2008 della collaborazione di Luca Telese, surrogato poi da David Parenzo.
Il 9 ottobre 2013 esordisce con il suo nuovo programma “Radio Belva” (Rete 4) insieme con il solito ripiego, David Parenzo. Il programma è, però, sospeso dopo una sola puntata, oltre che per gli ascolti infimi, a causa del turpiloquio e delle zuffe scatenate.
Non deve sorprendere il successo del personaggio: un pubblico che, con qualche eccezione, ama il laidume, sguazza volentieri in quel brago di luoghi comuni e di squallore che è “La Zanzara”. Qualcuno ha scritto che Cruciani ha simpatie per la destra ed il suo luminoso curriculum sembra confermare tale interpretazione. Purtroppo Cruciani non pare in grado di concepire un’idea che sia una, né di destra né di sinistra, per quel che valgono queste categorie. Sì, il suo padrone è la Confindustria che possiede la molesta Radio 24 e lo scartafaccio “Il Sole 24 ore”, ma alla fine attribuire a Cruciani un pensiero politico purchessia significa ascrivergli una capacità di elaborare concetti, per quanto storti, capacità che ci sembra gli sia del tutto preclusa.
In verità Cruciani è un essere iracondo, abulico e livoroso, cui brucia moltissimo il fiasco della trasmissione “La Belva”, subito abortita. Il fallimento ha esacerbato l’animo amaro del giornalista che è roso da un odio incoercibile per tutto e per tutti. E’ l’astio di chi non sopporta alcunché, in quanto, per il suo infinito egocentrismo, negli altri vede solo ingigantiti i suoi abnormi difetti. Così detesta ogni cosa, perché detesta sé stesso e ne ha ben donde!
Invano cercheremo nel suo famigerato programma radiofonico un’opinione o una critica, soppiantate dalla provocazione per la provocazione, dalla volgarità per la volgarità, dall’insolenza gratuita, dalla livida invidia per l’altrui dialettica cui il nostro eroe sa solo opporre un ossessivo: “Si vergogni!
Più l’interlocutore lo atterra con i suoi argomenti, più Cruciani ansima, annaspa, si gonfia di collera, si agita sino all’esaltazione, prorompendo in insulti, in conati impotenti, in chiocci schiamazzi. Più l’interlocutore lo incalza e lo annienta, più Cruciani cerca disperatamente la stampella di quell’altro lì, David Parenzo che, nella compagine pseudo-comica del format, dovrebbe essere la spalla, ma che, al massimo, riesce ad essere una sottospalla.
Cruciani è stato definito un “domatore di mediocri”: questo epiteto è adeguato, purché con “mediocri” ci si riferisca a tutta quell’accozzaglia di congeneri pennivendoli che Cruciani riesce a soggiogare non certo per cultura o intelligenza, ma grazie ad una rara ferocia verbale, unico campo in cui è maestro.
Altri l’hanno bollato come “saccente, presuntuoso, cinico”. Sono aggettivi che, nel complesso, ne rispecchiano l’indole, ma Cruciani è soprattutto il sottoprodotto di una società degenere che mira a glorificare il peggio di sé (E’ tutto quello che ha). Così il guerrafondaio Barack Obama riceve il premio Nobel per la pace. Così Giuseppe Cruciani nel 2008 riceve per l’inutile, patetica “La Zanzara” il premio Grolla d’oroAd maiorem gloriam Dei.

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