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Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni

Da B2corporate @b2corporate
Intervista a Giuseppe D'Antonio, CEO di Cascaad e co-fondatore del progetto CircleMe. Internet Enterpreneur, Tech Passionate, Mentor, Investors/Advisors e Attore teatrale per Hobby, Giuseppe D'Antonio è un business man a 360°, che ha viaggiato molto ma che nello stesso tempo è legato all'Italia.
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
Il suo cavallo di battaglia è collegato al concept delle passioni degli utenti; negli scenari futuribili occorre andare oltre la semplicità massiva di Facebook e la comunicazione unidirezionale di Twitter. Elementi come il favorire un approccio orientato all'espressione delle passioni e quello di  creare un meccanismo di sviluppo di contenuti di qualità e rilevanti da utilizzare al momento più opportuno, rappresentano un binomio su cui puntare. Nel corso dell'intervista si snocciola un po' di storytelling dell'uomo e del professionista Giuseppe D'Antonio, per poi passare a conoscere più a fondo i segreti del "social non social" CircleMe e del suo team. Inbound marketing, user experience degli utenti e qualche buon suggerimento agli startupper completano il menu di questa passionate tech intervista!!!
E allora partiamo!!!!!!
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
1)  Ciao Giuseppe,  domanda banale ma obbligatoria. Chi è Giuseppe D’Antonio?
É difficile descriversi in un poche righe. Diciamo che oggi sono una persona dai tanti interessi: imprenditore come professione, appassionato di performing arts (la sera faccio l’attore teatrale come hobby), attento al settore dell’educazione e impegnato, per quanto posso, ad aiutare le nuove generazioni ad essere ottimiste e pragmatiche nel generare valore per tutti (su questo tema, ho fondato con amici il programma Sogna&Realizza qualche anno fa – www.sognaerealizza.com).
Accademicamente ho un background da Ingegnere (ho iniziato gli studi a L’Aquila e poi li ho terminati alla Purdue University [Indiana, USA] grazie ad una borsa di studio) e poi un master in business conseguito ad INSEAD (Francia & Singapore).
Ho lasciato l’Italia quando ero ancora all'Università e quindi la mia carriera é iniziata negli Stati Uniti. Professionalmente ho consolidata esperienza nel settore della tecnologia e di Internet (ho lavorato per Google e Dada) ma anche nel software applicato al settore della grande distribuzione (i primi 7 anni della mia carriera ho lavorato per la Manhattan Associates [Nasdaq: MANH], leader di soluzioni software per la gestione delle supply chains complesse per clienti come Wal-Mart, Nike, etc.).
Dopo queste esperienze, ho deciso di intraprendere la strada dell’imprenditoria. Insieme ad un socio, nel 2011, abbiamo ideato CircleMe che penso possa diventare una delle migliori soluzioni tecnologiche per stimolare la scoperta sul web di contenuti rilevanti per una persona in base agli interessi, alla sua location ed al momento in cui li riceve. Ma di questo parleremo più avanti.
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
2) Giuseppe D’Antonio ha girato il mondo: un mix di esperienze professionali e diverse culture a confronto. La città natale (Napoli) rimane sempre nel cuore. Rieti non è solo un ricordo dell’infanzia ma un riferimento sempre forte dove si realizzano i sogni….
É vero che ho vissuto in giro per il mondo: quasi 13 anni di vita passati soprattutto in USA, ma anche in UK, Francia, Singapore e Svizzera. Nonostante questo, sento forti radici Italiane, e soprattutto legate a Napoli città della mia famiglia, e dove sono nato) e a Rieti (la città che mi ha formato, avendoci passato i primi 18 anni della mia vita).
Rieti in modo particolare é una realtà che mi sta a cuore e dove vedo rispecchiati sia la crisi nella quale l'intero Paese è impantanato, sia le sue incredibili potenzialità. Proprio per questo sono molto contento di aver aiutato a fondare il programma Sogna&Realizza proprio a Rieti, sperando che possa crescere anche al di là dei confini cittadini.

3) Parliamo di  CircleMe il "social non social" costruito sulle passioni degli utenti e che  fornisce contenuti e servizi alle su temi di reale interesse, attraverso uno strumento di ‘serendipità intelligente’. Una piattaforma innovativa che va oltre i canoni classici dei social network.

Esatto. Di fatto CircleMe non è propriamente un social network. Ha ricche funzionalità per stimolare l’interazione tra utenti, questo si, ma la sua natura è un’altra.
CircleMe
è principalmente una piattaforma di passioni, dove l’utente può connettersi a un interesse specifico (e ne abbiamo più di 1 milione nel database) ed ottenerne benefici concreti: da un lato, la persona da quel momento rimarrà aggiornata su qualunque notizia, contenuto o servizio disponibile su quel tema specifico (ad oggi pubblichiamo più di 1400 nuovi contenuti al giorno, che spaziano dalle notizie di attualità allo streaming di musica e video, fino a informazioni su mostre, eventi, concerti, etc.) e dall’altro  può entrare in contatto con persone che condividono quello stesso interesse (dai più comuni, come quello della fotografia, a quelli più di nicchia, come un musicista alle prime armi). Insomma, CircleMe cerca di essere il sistema più efficace per rimanere “in contatto” con tutti i reali interessi di una persona, permettendo all’utente di focalizzarsi nuovamente su sé stesso e quello che é importante per lei o lui.
4) Come si utilizza CircleMe?
L’esperienza utente è abbastanza semplice. La persona si iscrive e può cominciare con due azioni fondamentali: il Like, evidentemente un’espressione di preferenza, o il ToDo, che esprime il desiderio di una persona di saperne di più di un particolare tema.
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
Da quel momento CircleMe comincia ad apprendere i gusti e desideri dell’utente e cerca di personalizzare la sua esperienza in base a queste interazioni. Con il tempo, più aumenta l’interazione, più CircleMe riesce a fornire contenuti che vengono apprezzati dall’utente come decisamente interessanti e rilevanti.
5) Quante passioni ci sono su CircleMe?
Un iscritto a CircleMe ha la possibilità di accedere a milioni di contenuti diversi, ben categorizzati ed aggregati rispetto all’interesse specifico. Non solo, CircleMe riesce anche a pre-popolare un Calendario Personale per ogni utente, suggerendo eventi per lui/lei interessanti basandosi appunti sul profile della persona, e sulla sua posizione geografica (ad oggi esistono più di 60,000 eventi nel calendario per oltre 5,000 locations in tutto il mondo).
 
6) CircleMe  cavalca l’onda del content marketing e  delle strategie di Inbound Marketing, sfruttando i percorsi esperienziali degli utenti. Sono questi i fattori chiave per creare valore aggiunto per gli utenti? Quali scenari futuribili?
Non credo si tratti semplicemente di un’onda, come se fosse un concetto “passeggero”. Il problema dell’accesso a contenuti rilevanti al momento più opportuno è un tema di grande attualità e l’esigenza di risolverlo diventerà sempre più pressante con l’incremento esponenziale della creazione e della fruibilità di questi contenuti.

7) Facebook e Twitter sembrano in una fase di stanca! Quali riflessioni?
Facebook
secondo me non funziona e vedo un peggioramento della qualità dei contenuti nel feed degli utenti: per chiunque voglia evidenziare contenuti qualitativamente rilevanti, temo che Facebook funzionerà sempre meno. Ho dubbi anche più grandi su Twitter, oramai usato spessissimo come sistema di comunicazione unidirezionale (dove l’ascolto é veramente poco).
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
Proprio per questo credo molto nel potenziale di CircleMe e comunque in quello di altre realtà (come Flipboard, Zite, Pocket, Paper, etc.) che provano a trovare soluzioni efficaci per questa esigenza. CircleMe in questo ha un grande vantaggio: gli utenti che utilizzano la piattaforma lo fanno per ricevere contenuti e servizi su tutti i loro interessi e su interessi simili (indipendentemente se siano di natura commerciale o meno – la cosa fondamentale è che siano rilevanti, anche ‘tempisticamente’). Inoltre CircleMe ad oggi é l'unica piattaforma dove esistono interessi di qualunque tipo, anche estremamente di nicchia, mentre tante altre realtà online (anche per limitazione della loro tecnologia) si limitano ad identificare le categorie di interesse (come “tecnologia”, “sport”, “arte”, etc.).
8) Come viene stimolata l’interazione tra gli utenti iscritti a CircleMe?
Ci sono varie funzionalità con le quali l’interazione tra gli utenti viene stimolata.
Prima di tutto all’interno di  CircleMe gli utenti possono seguire l'attività di un altro utente facendo “TRUST” di questa persona. Da quel momento potranno iniziare a farsi ispirare da questo utente. Questo sistema  è molto interessante perché nel frattempo analizziamo l’influenza della persona su un tema specifico (come la musica, i viaggi, la letteratura, la cinematografia, etc.) e riusciamo a determinare in quali ambiti l’utente è più influente (i.e., di cosa é un “vero esparto”).
Detto questo, su CircleMe gli utenti si “trovano” anche facilmente proprio perché condividono gusti simili e quindi vengono stimolate ad aprire discussioni sui loro interessi comuni. Inoltre, nella sezione “Scopri Persone” (http://circleme.com/discover/people) suggeriamo una lista di utenti in qualche modo simili o comunque interessanti per la persona che visita questa sezione del sito.
9) Quali sono i trend e le passioni più seguite su CicleMe? Riusciamo a stilare una Classifica?
Nel grafo di interessi di CircleMe esistono circa 1 milione di passioni (in migliaia di sotto-categorie) con le quali gli utenti interagiscono, quindi è difficile stilare una classifica generale.
Direi che temi come le serie televisive (penso ora a “Game of Thrones” o “House of Cards”), film di successo del momento (come The Guardians of the Galaxy), persone famose o giovani cantanti dalla visibilità in forte ascesa (come Lorde o i nostri Crozza e Pif) sono spesso “trending”nei nostri sistemi. Ogni tanto poi vediamo questi ‘trends’nascere quando ancora sono poco conosciuti dalla massa e quindi riusciamo ad usare CircleMe come un buon termometro dei gusti nascenti della nostra comunità. Ci sono poi sempre gli “evergreen” che hanno migliaia di Like sulle loro pagine, come la fotografia,  i viaggi, l’architettura, la street art, e tante altre. Infine, abbiamo comunità di appassionati di prodotti specifici come iPhone, Converse, Samsung, Nike, Ferrari, Ducati Corse, Victoria's Secrets, etc.
 

10) Quali sono le competenze tecnico specialistiche del team, che lavora in orbita CircleMe?

 
Fondamentalmente due. In ambito di sviluppo, la conoscenza di una serie di linguaggi di programmazione, database relazionali e sistemi architetturali (e.g., Javascript, Ajax, JQuery, CSS, HTML5, Java, Ruby,  SQL/MySQL, Heroku, GitHub, etc.).
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
In ambito di prodotto e marketing, una forte esperienza nel settore del ‘consumer internet’, un’attenzione quasi ossessiva ad i numeri e le analisi quantitative ed esperienze di user-experience da una parte e content-aggregation dall’altra.
In generale, tra noi Circlers, come ci piace chiamarci, c’é una forte passione per quello che facciamo e la consapevolezza che si debba trovare una soluzione più “smart” per l’aggregazione e distribuzione dei contenuti sul web.
11) Passioni, Idee, Startup…..rotta verso il Minimum Viable Product. Quali suggerimenti puoi dare a chi si presta ad intraprendere un simile percorso?
 
I suggerimenti sono numerosissimi. Questi i primi 5 che mi vengono in mente:
Giuseppe D'Antonio e CircleMe: una questione di passioni
a) Vivi quest’avventura con vera passione, id est… credici! È l’unico modo per portare avanti una sfida così difficile ed essere forte nei tanti momenti di difficoltà. Quindi, a quelli che vogliono intraprendere questo percorso senza crederci veramente o per denaro o notorietà, consiglierei di mollare subito. Non ne vale la pena!
b) Pragmaticità e Visione vanno di pari passo: la  realtà è che poche società riescono a lavorare ad un progetto molto ambizioso con le sufficienti risorse. Per questa ragione è importante avere le idee chiare e iniziare a monetizzare appena possibile, per diminuire i flussi negativi di cassa.
c) Attenzione al Burn Rate: strettamente legato al punto 2, limitate al massimo le spese per potervi assicurare una “vita” della società più lunga. Soprattutto se operanti nel ‘consumer internet’, i risultati possono arrivare dopo tanto tempo.
d) La “secret sauce” è il team. In genere è proprio il team (e come questo lavora insieme) che fa la differenza. Non è evidente quando si inizia un’avventura o quando le cose vanno bene, ma quando è il momento di ‘spingere’, o quando si attraversa un momento di crisi, questo farà tutta la differenza.
e) Sii pazzo! Non ascoltare troppo i consigli (anche questi) di sedicenti esperti e non scegliere sempre la soluzione più comune o più semplice. Alla fine la vera innovazione viene fatta da persone che non percorrono la strada percorsa prima. Buona avventura!

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