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Giuseppe Tornatore: il Sognatore con la Macchina da Presa

Creato il 17 gennaio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Giuseppe Tornatore: il Sognatore con la Macchina da Presa

Non so davvero come la pensiate voi, ma per me ogni occasione è buona per distrarmi dalla quotidianità e fingere di tornare bambina. A volte è perdersi a giocare con i propri figli, altre è cogliere un inaspettato particolare della realtà con occhi colmi di curiosità o ascoltare una canzone che può contare quasi i tuoi anni. Fra le mani un telecomando per leggere distrattamente che cosa passa in tv, concedendole un’opportunità di riscatto per i lunghi periodi in cui, totalmente estranea all’interesse di reality canori e serie tv investigative, ti sei concessa solo a cinema, libri, musica e cucina. Inaspettatamente il palinsesto ti piazza davanti un titolo, Nuovo Cinema Paradiso, che fa da calamita ai ricordi oltre che aver regalato i primi riconoscimenti internazionali al suo regista: Giuseppe Tornatore. Ricordo bene l’impatto di quel film sulle mie emozioni, tanto da annoverarlo quale una delle prime pellicole che mi hanno fatto provare la magia del grande cinema d’autore. Faccio notte ad emozionarmi rivendendo questo piccolo grande capolavoro, quasi un sabato del villaggio, tanto mi fa stare con il fiato sospeso nell’attesa di poter gustare anche la sua ultima fatica: La migliore offerta. Come se non bastasse, l’indomani sfogli il giornale e non puoi che gongolare in una gioia inattesa leggendo che proprio quel Tornatore capiterà a Udine per un incontro con il pubblico che diventa dunque occasione da non perdere. Così non mi sono persa neppure una delle sue parole che hanno evocato senza tanti contorni e iperboli, quella pacata professionalità che trova fervore da una passione per il proprio mestiere più che per le luci della ribalta, che lo decretarono Premio Oscar. Il suo genio non nasce dal pensare a grandi titoli e a fare marketing cinematografico, scegliendo la storia adatta a far vendere di più.

una immagine di Geoffrey Rush La migliore offerta 620x414 su Giuseppe Tornatore: il Sognatore con la Macchina da Presa

Quasi rassegnato conferma di essere un instancabile sognatore e pensatore: la realtà, le esperienze, gli danno continui spunti per creare, disfare, arricchire, stravolgere, accantonare, storie e racconti che egli elabora e proietta nella sua immaginazione e che a centinaia fanno parte di un bagaglio del tutto privato, archiviato in un “cassetto” della sua mente. Tuttavia ammette che alcune di queste elaborazioni diventino dei film a causa di un qualche incidente di percorso che non ne permette l’archiviazione, suscitando quasi tenerezza nel dimostrarsi sinceramente e continuamente sorpreso del suo successo, pur riconoscendo la bontà del suo lavoro. Un ottimo lavoro è senza dubbio anche quello fatto ne La migliore offerta e non solo per merito degli attori protagonisti che catapultano il pubblico all’interno della storia senza dar il tempo di domandarsi se stiano recitando, merito senza dubbio di uno stile didascalico, quello di Tornatore inequivocabilmente realista, sapientemente misurato nel dualismo raccontare-celare, dare tridimensionalità alla scena oltre che volume e forza espressiva a storie e dialoghi.

una immagine di Sylvia Hoeks La migliore offerta 620x413 su Giuseppe Tornatore: il Sognatore con la Macchina da Presa

Storie che egli stesso ammette non voler proporre con il fine di lasciare un messaggio ma con la matura consapevolezza che le sfaccettature delle varie realtà in cui ha saputo calarsi, sappiano evocare molti e più profondi significati se raccontate, non senza difficoltà, per quelle che sono, senza condurre per forza lo spettatore ad un fine ed un finale scritto ed univoco. E proprio sul finale si dice sorpreso, avendo ricevuto forse la più grande critica positiva dalla stampa internazionale e dal pubblico, che non hanno svelato l’epilogo della pellicola, dimostrando un quasi sacro e complice rispetto per il lavoro dell’artista. Le ambientazioni anonime, perché non chiaramente riconducibili a città note, se non per attimi lucidamente progettati, l’attenzione per i particolari che descrivono quasi maniacalmente i lati del carattere dei personaggi che vogliono sottolineare, il tutt’uno che sceneggiatura e colonna sonora sposano grazie al genio di Morricone, le luci che sembrano fari di scena teatrali su emozioni e situazioni, sono la firma di un autore che non ha bisogno di dimostrare la sua abilità nel muoversi fra diversi generi, lasciando sempre sazi quanto basta per una gustosa visione che non pregiudichi le successive, avendo sempre nuovi particolari da far carpire.

una immagine di Giuseppe Tornatore 620x930 su Giuseppe Tornatore: il Sognatore con la Macchina da Presa

 Le due fotografie che ritraggono Giuseppe Tornatore sono di Paolo Jacob


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