GIUSSAGO (pv). "Posso capire che Sacchi necessiti di un capro espiatorio, ma la colpa della sua sconfitta non è di certo nostra".Con queste parole Vittorio Rognoni, che cinque anni fa guidava l'opposizione alla lista di Massimiliano Sacchi, commenta lo sfortunato esito delle elezioni a Giussago ed il conseguente commissariamento del Comune.
Il coinvolgimento di chi nella precedente legislatura ha rappresentato l'opposizione, però, è a suo dire, categoricamente da escludersi.
"A differenza di quanto accaduto durante la precedente tornata elettorale, non abbiamo divulgato alcun volantino, consapevoli di non incidere sul risultato finale - spiega Rognoni -. Se un gruppo di cittadini forma una lista e si presenta alle elezioni, fa opposizione; in caso contrario non si tratta di opposizione. I cittadini di Giussago non hanno voluto Sacchi, dato inequivocabile, tenuto conto che la sua lista non aveva opposizione alcuna. La percentuale del 51% non era, in fondo, un obiettivo impossibile da raggiungere".
Il rammarico maggiore per tutti i cittadini, sostenitori di Sacchi e non, resta la possibilità che i nuovi progetti, volti al rilancio del paese, non trovino attuazione in un Comune commissariato."Continueremo a dare il nostro contributo affinché i progetti già iniziati proseguano. Chi dice che si debbano arrestare? - conclude Rognoni -. Ci auguriamo di essere presi in maggior considerazione rispetto agli anni precedenti. Il regime autoritario di Sacchi (vedi l'esempio dell'assessore alla cultura defenestrato senza esitazione), alla lunga, non ha pagato".
a cura di Serena Baronchelli
