Da La Tribuna di Treviso, a firma di Federico Fusetti
L’Ufficio di Procura Antidoping ha deferito la terza linea del Petrarca Filippo Giusti al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni, chiedendo due mesi di squalifica. La vicenda risale al 22 scorso, quando il giocatore risultò positivo alle sostanze Prednisone e Prednisolone durante un controllo effettuato dopo il match di campionato Petrarca-I Cavalieri Prato. In realtà il ragazzo si era curato, su indicazione dei medici, per un’infiammazione all’orecchio, assumendo un farmaco, del quale la società aveva chiesto l’autorizzazione all’uso seguendo la procedura. La Procura, motivando la richiesta di squalifica, ha riconosciuto la buona fede dell’atleta e della società. Tuttavia la richiesta di sanzione è dovuta alla presunta negligenza della società, per non aver aspettato la notifica scritta in merito alla concessione dell’utilizzo del farmaco, in pratica per non aver tenuto, nel dubbio, prudenzialmente a riposo il giocatore.
Il Petrarca sostiene che “la Procura ha ritenuto violata la normativa in materia antidoping, sull’asserito presupposto che il comportamento tenuto dall’atleta non sia esente da assoluta assenza di colpa o negligenza. Il Petrarca confida nel buon esito del procedimento, attendendo con fiducia la decisione del Tribunale antidoping.