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Giusy Versace…check in vip

Creato il 17 febbraio 2015 da Amiche Si Parte @amichesiparte

"Voglio dimostrare a tutti che si può sempre andare oltre i propri limiti". Così Giusy Versace, l'atleta paralimpica che abbiamo visto volare, qualche giorno fa, dal campanile di San Marco a Venezia.

Noi di Amiche Si Parte l'abbiamo incontrata, invece, a Matera in occasione di un evento per sensibilizzare i giovani alla donazione del sangue. E non abbiamo potuto non ricordare anche la sua straordinaria esibizione a " Ballando con le stelle", fortunato programma di Rai 1.

Dalle scarpette da ginnastica a quelle da ballo. Perché?

Perché Ballando con le stelle ha significato una sfida, un'avventura. Volevo portare un messaggio positivo. La disabilità non è una malattia contagiosa. Non spaventiamoci a chiamarla per nome. Era questo il messaggio che volevo far passare. Volevo aiutare gli altri ad abbattere le barriere mentali sull' handicap e non avevo messo in conto che il programma mi ha aiutata a superare i limiti che inconsapevolmente mi ero data.

Ci racconti un'emozione vissuta durante il programma.

Dopo nove anni ho messo per la prima volta i tacchi. Sembrerà stupido rispetto a quanto sia importante camminare, ma so che le donne mi capiranno. Per me è stata un'emozione davvero inaspettata.

Lo sport, il ballo, il volontariato. E' evidente che viaggi molto. Cosa non dimentichi mai di mettere in valigia?

Non dimentico assolutamente le mie pomate. Quotidianamente devo spalmarle sulle ferite, perché devono essere sempre ben disinfettate, curate. Occorre pazienza, molta pazienza. E poi non dimentico mai la coroncina del rosario per recitare le mie preghiere. La fede mi da una grande forza ed ho un particolare rapporto con la Madonna, da prima dell'incidente quando vivevo da sola a Milano. Non vado mai a letto né mi alzo, senza prima ringraziare la mia Mamma Celeste e chi mi ha voluta tanto bene lassù.

C'è un viaggio che ti ha cambiato la vita

Il viaggio a Lourdes. Quando ho avuto l'incidente avevo fatto una promessa alla Madonna. "Quando riuscirò a camminare di nuovo verrò a trovarti a Lourdes". E dopo un anno dall'incidente sono andata al Santuario. Davanti alla Grotta della Vergine ho avuto uno sfogo: "Perché a me"? Mi sembrava una punizione ma poi ho capito che il Signore mi aveva tolto le gambe ma mi aveva dato tanto altro. Tanti amici, la mia famiglia che si è stretta intorno a me in un modo straordinario. E questo mi ha fatto capire che non avevo nessun diritto di lamentarmi.

Ora, a Lourdes, ci torno ogni anno e non più come pellegrina ma come volontaria dell'UNITALSI. Perché aiutare gli altri vuol dire prima di tutto amare se stessi e cercare di diventare sempre una persona migliore.

Con quale amica (famosa o non) partiresti?

Partirei, senza ombra di dubbio, con la mia migliore amica, Felicetta che abita a Reggio Calabria. Io ho vissuto per diversi anni a Londra. Lei a Londra non c'è mai stata e da tantissimo tempo rinnoviamo la promessa di andarci insieme. Un viaggio, però, che per impegni, sia miei che suoi, non siamo riuscite ancora a realizzare.

Il viaggio dei sogni?

A me piace tanto viaggiare. Mi piacerebbe visitare i continenti. Uno alla volta, si intende. Ma ogni volta che organizzo una partenza succede qualcosa, per cui devo reimpostare i piani. Dal momento che sono molto fatalista penso, dunque, che forse non è questo il mio momento per fare questo tipo di esperienza. In realtà non ho nessuna fretta. Anche perché ho la certezza che i sogni, anche quelli che sembrano impossibili, prima o poi si avverano. Sono molto legata alla mia terra d'origine, la Calabria. Quando torno, a Reggio Calabria, con lo sguardo sulla Sicilia, sto veramente bene. Mi sento davvero appagata e mi sembra il posto più bello del mondo.


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