Gladiatori a Colonia - Provato - Xbox One

Creato il 22 agosto 2013 da Intrattenimento

Alla Gamescom, mettiamo le mani su uno dei giochi visivamente più "forti" della next gen

Ryse: Son of Rome è uno dei titoli di lancio di Xbox One. Qui a Colonia, durante la Gamescom 2013, l'abbiamo visto a più riprese, da tanto Microsoft punta sul gioco sviluppato da Crytek. Dopo la demo un po' equivoca dell'E3, dalla quale non si era ben capito quale fosse il rapporto tra le normali combo di un action game e le innumerevoli sequenze in QTE, se da una parte in molti erano rimasti meravigliati dalla grafica di primissimo impatto, dall'altra c'era più di una perplessità in merito al gioco vero e proprio e alle sue meccaniche. In realtà, Ryse è un action normalissimo, con un pulsante per i colpi di spada, uno per colpire con lo scudo (entrambi possono essere premuti più a lungo per rilasciare attacchi più potenti), uno per la schivata e le esecuzioni, ovvero quelle mosse che servono per eliminare il nemico con una sequenza spettacolare che si porta a casa con un QTE, ovvero premendo col giusto tempismo i tasti indicati a schermo. Tra l'altro, in questa nuova build, non appaiono più le lettere dei pulsanti: i nemici da infilzare vengono ora contornati da una linea di colore che richiama i pulsanti del pad di Xbox One, una variazione sul tema almeno interessante. C'era anche dell'altro a Colonia, persino una sorpresa. Ryse: Son of Rome - Videoanteprima Gamescom 2013

Sorpresa!

Oltre alla sessione nella modalità Gladiator, quella cooperativa a due giocatori, provata durante lo showcase di Microsoft e di cui parleremo più avanti, con Ryse ci siamo incontrati anche a porte chiuse, nel corso di una presentazione in cui ci è stata mostrata una mappa che non verrà inclusa nel gioco finale, ma che è servita per sottolineare la maggiore fluidità dei combattimenti (anche rispetto alla build giocabile qui in fiera) e le caratteristiche del combat system. Il centurione protagonista del gioco sale di livello durante l'avventura che ricopre tutte le fasi della sua vita nell'esercito e usa questa esperienza per aumentare le proprie skill e attivare nuovi perk, che si scambiano con la pressione della croce digitale. Le animazioni sono spettacolari e realizzate in motion capture; sono pure crudissime, con arti che vengono tranciati a mezzo con copioso spargimento di sangue. C'è ancora da lavorare sul fronte della fluidità e sulla concatenazione delle mosse (per non parlare di intelligenza artificiale dei nemici e di compenetrazioni) ma i passi avanti da questo punto di vista sono notevoli. Ci è stato anche spiegato che le esecuzioni si distinguono in tre tipi, indicati da tre diversi simboli che appaiono su ciascun nemico non appena abbia ricevuto un numero sufficiente di colpi: un teschio con una lama, rappresenta l'esecuzione normale (salgono anche queste di livello); due lame indicano le esecuzioni che si possono realizzare in cooperativa nella modalità Gladiator; una terza versione indica quando ci si può sbarazzare del nemico utilizzando i vari elementi del fondale. Le combo perfette vengono evidenziate da un'aquila rossa e da un moltiplicatore che sale sempre più velocemente. Non ci è stato detto quanto durerà la campagna; si sa solo che dovrebbe essere varia e che sarà infarcita di segreti e collezionabili da scovare. Ryse: Son of Rome sarà, insieme a Dead Rising 3, l'action di punta al lancio di Xbox One e, se il gioco andrà testato a fondo sul fronte della giocabilità, quel che il producer ci ha detto è che sono certi farà quel che ci si aspetta da Crytek, ovvero presentarsi con una grafica da urlo. Per convincerci (e c'è riuscito) ecco che è spuntato dal nulla un livello inedito, con il nostro eroe a spasso in riva a un fiume sotto a un acquedotto romano ai limiti di una foresta, in cui addentrarsi per trovare decine di cadaveri appesi ai rami degli alberi coi raggi di luce che si infiltravano dall'alto in mezzo a libellule, polline e la polvere sollevata dall'eroe. Probabilmente la cosa più bella vista finora in questa prima tornata di titoli next gen. Per non parlare dei riflessi dei personaggi sull'acqua, increspati e sfumati dal muoversi delle piccole onde sollevate a ogni passo.

L'arena

Come detto, abbiamo potuto provare la modalità cooperativa chiamata Gladiator, in cui due giocatori possono affrontare ondate di nemici in una versione evoluta dell'Orda di Gears of War, evoluta tanto da essere quasi irriconoscibile. Luogo delle lotte è un colosseo con il pavimento a pannelli mobili e intercambiabili che assumono costantemente nuove forme, così da cambiare il layout della mappa, proponendo ambientazioni sempre diverse. Lì dentro, obiettivi progressivi si pongono dinanzi alla coppia di giocatori che dovranno affrontarli fino alla fine di ogni ondata. Tra l'altro, le ondate e le mappe saranno modificabili dai giocatori tramite l'applicazione su tablet via Smartglass e potranno essere condivise con gli altri amici su Xbox Live. La struttura di gioco è leggermente diversa per questa modalità, visto che ogni giocatore deve scegliere una tra quattro divinità a cui consacrarsi (Giove, Marte, Apollo e Diana), ognuna delle quali gli donerà dei perk differenti, non intercambiabili, e una mossa speciale diversa, da scatenare a mo' di smartbomb al riempirsi di un'apposita barra. Fondamentale è concatenare mosse spettacolari ed esecuzioni perfette, così da mantenere alta l'eccitazione del pubblico e guadagnare più denaro possibile col quale sbloccare oltre settecento oggetti, tra armi e armature, con cui potenziare il proprio avatar per le partite in multiplayer, laddove nella campagna single player si potenzieranno le skill e l'energia vitale del centurione protagonista. Con tutte le note già sollevate e la necessità di verificare quanto Crytek riuscirà a rendere fluido il susseguirsi dei combattimenti, Ryse: Son of Rome ci ha fatto un'impressione molto positiva, qui a Colonia, e siamo convinti che sarà uno di quei titoli da far vedere agli amici per convincerli delle capacità grafiche di Xbox One al lancio.


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