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GLBT27 – Odem, essere lesbiche in Palestina

Creato il 26 aprile 2012 da Soloparolesparse

Un buon thriller psicologico questo Odem di Jonathan Sagall.
Si parte come una storia di quelle serie, come un difficile rapporto tra due donne e poi si capisce pian piano che dietro deve esserci altro, ben altro!

Lara e Inama sono palestinesi ma vivono ormai a Londra da anni.
Lara è sposata con un uomo con cui non condivide nulla ed ha un bambino di sette anni, così quando Inama si presenta alla sua porta i ricordi tornano ad invaderla.

E rivediamo gli anni in Palestina, il loro amore proibito, le difficoltà del coprifuoco, le fughe per andare al cinema.
Nel frattempo il racconto continua e la passione è lì a far sempre capolino, ma Lara sembra non volerne sapere più nulla della vecchia amante inaffidabile.

GLBT27 – Odem, essere lesbiche in Palestina

Il racconto è ottimamente costruito.
Continui flashback ci riportano a quando le due donne erano in Palestina, avevano un rapporto molto stretto ma già tra loro nascevano incomprensioni e gelosie.
Poi vediamo, sempre  aspezzoni, il trasferimento a Londra e cosa è successo alle loro vite.

Sono due donne difficili, entrambe dipendenti fin da ragazzine, una dall’alcool, l’altra dal sesso, entrambe costrette a destreggiarsi in un territorio difficile e ad uscirne vive.

E nella loro storia da ragazze c’è una notte importante, una notte in cui qualcosa è successo ed ha cambiato tutto.
Ma cosa è successo? Sagall ce lo racconta in momenti diversi, con ipotesi diverse della stessa protagonista, che non ha un chiaro ricordo di quegli eventi.

Ancora una volta abbiamo quattro protagoniste eccellenti. Clara Khoury e Nataly Attiya e poi le giovani Moran Rosenblatt e Ziv Weiner, tutte convincenti e capaci di interpretazioni sopra la media.

Il finale a sorpresa scombina le carte della costruzione narrativa e lascia il segno costringendo lo spettatore a rivedere quanto ipotizzato fino a quel momento.

Puoi trovare in questo post tutte le recensioni del 27° Torino GLBT Film Festival.


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