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Glenn Gould. Un genio innamorato – Michael Clarkson

Creato il 13 marzo 2015 da Maxscorda @MaxScorda

13 marzo 2015 Lascia un commento

Glenn Gould. Un genio innamorato
Trovo aberrante l’idea che qualcuno si interessi alla vita privata degli altri, fossero questi i vicini di casa, i cosiddetti vip o politici. Penso sia un inequivocabile segnale di pochezza intellettuale e disagio emotivo, percio’ l’idea di un libro che scava nei fatti personali del piu’ grande musicista del secolo scorso mi fa orrore. A lungo ho scartato l’idea di leggerlo, poi avuto tra le mani ho cercato di capire fin dove si spingesse e quale autorita’ avesse il suo autore e lentamente mi ci sono avvicinato man mano che diminuiva la diffidenza. Alla fine mi sono convinto, trovando che in fondo riuscivo a sopportare le presunzioni, di massima documentate, per avere in cambio un maggiore dettaglio sulla vita di Gould che fu straordinario musicista ma non di meno una personalita’ eclettica e geniale nel senso piu’ ampio del termine, tra gli ultimi uomini del rinascimento del XX secolo.
Che Gould fosse uomo eccentrico e singolare non e’ una novita’, che non esista una sola prova documentata di una relazione stabile con una donna neppure. Mai si preoccupo’ in vita sua di fornire alcun tipo di indicazione e mai si curo’ delle dicerie che lo volevano omosessuale. E’ anche vero che amici, conoscenti e collaboratori lo pensavano sposato alla musica e certo e’ quanto piu’ si avvicina alla verita’ ma e’ altrettanto improbabile la totale astinenza da ogni contatto fisico.
Qui si inserisce il libro di Clarkson che ricostruisce la biografia di Gould attraverso testimonianze e conoscenze, interviste e reperti trovati nel corso degli anni.
Circostanziato e di massima preciso, non stiamo parlando di spazzatura gossip. Clarkson talvolta incede con la presunzione, mette punti interrogativi quando gli fa comodo e talvolta inopportuni, pone accenti su fatti altrimenti interpretabili ma resta corretto e raramente scandalistico.
Di positivo ed e’ la ragione per la quale vale la pena dare una chance al libro, si scende in particolari molto interessanti che altre biografie non approfondiscono, tipo il rapporto tra Gould e altri musicisti o personaggi come Bernstein o Lukas Foss. L’idea e’ studiare Gould e qualche buon spunto si trova.
Certo non baserei la con conoscenza dell’uomo Gould con questo libro, in fondo e’ la musica a definirlo ma puo’ dare un discreto apporto alla tavolozza dei colori che lo disegnano.


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