Gli acidi grassi potrebbero combattere la sclerosi multipla

Creato il 16 giugno 2012 da Yellowflate @yellowflate

I malati non hanno i lipidi chiave per combattere l’infiammazione e i danni nervosi

Per approfondire gli elementi di rivestimento protettivo nervoso che vengono danneggiati nella sclerosi multipla, i ricercatori hanno identificato una serie di molecole lipidiche che sembrano venire attaccate da un sistema immunitario impazzito.

I ricercatori lo riferiscono sul numero del 6 giugno della rivista Science Translational Medicine, confermando che il supplemento di questi lipidi potrebbe contribuire a preservare questi rivestimenti nervosi e, nel processo, combattere l’infiammazione che contribuisce alla loro distruzione.

Nei malati di sclerosi multipla, gli anticorpi impazziti assalgono la mielina, la guaina grassa che riveste i nervi e che facilita i segnali. L’infiammazione aggrava l’attacco alla mielina e alle cellule che la compongono. Ma altri dettagli della sclerosi multipla sono stati meno chiaramente compresi, tra cui i ruoli dei lipidi della mielina.

“Penso che questo sia uno studio molto buono”, ha dichiarato Francisco Quintana, immunologo della Harvard Medical School. “Nel complesso, non ci sono molti articoli sui lipidi nella sclerosi multipla. Tecnicamente, sono impegnativi e richiedono molta esperienza”.

Per esplorare il ruolo dei lipidi, i ricercatori hanno studiato il liquido cefalorachidiano (liquor) da malati di sclerosi multipla, persone sane e malati con altri disturbi neurologici. I test sul liquor hanno dimostrato che gli anticorpi avevano quattro lipidi come bersaglio più spesso nei pazienti con sclerosi multipla rispetto agli altri gruppi. L’esame autoptico di cervelli dei malati di sclerosi multipla e delle persone senza SM ha rivelato che, nei malati di SM, questi quattro lipidi erano ridotti dove sono danneggiati i rivestimenti nervosi.

Un nervo necessita di una guaina mielinica intatta per condurre i segnali. “Va in corto circuito se non ci sono”, spiega il coautore dello studio Lawrence Steinman, neurologo della Stanford University. Questo danno al sistema nervoso provoca la perdita del controllo muscolare e altri sintomi caratteristici della SM.

Steinman e i suoi colleghi hanno condotto test sui topi con una condizione simile alla SM e hanno scoperto che le iniezioni dei lipidi per parecchie settimane potrebbero limitare la gravità della malattia e addirittura invertire alcuni sintomi negli animali. I quattro lipidi – abbreviati come PGPC, azPC, azPC estere e POPS – condividono un gruppo simile di fosfato, a cui si legano gli anticorpi impazziti.

Altri test sui topi hanno dimostrato che le catene laterali degli acidi grassi, legate ai lipidi, come le dita su un guanto, “mantengono vive le cellule della mielina e riducono la risposta infiammatoria”, spiega Steinman. “Si scopre che le catene laterali hanno proprietà protettive.” I ricercatori hanno trovato che esse respingono l’infiammazione e persino uccidono le cellule T che si scatenano.

Potrebbe essere che le persone con SM, che mancano di un adeguato approvvigionamento di questi lipidi e dei loro acidi grassi protettivi, non riescono a tenere il passo con la distruzione causata dagli anticorpi e dall’infiammazione. Ma Steinman afferma che questo triste gioco di numeri potrebbe presentare un’apertura per la futura ricerca. Proprio come i topi che hanno beneficiato di maggiori lipidi, anche i pazienti umani potrebbero farlo. E aggiunge che ora alcuni test dimostrano che i topi possono assumere i lipidi per via orale e migliorare ancora.

Quintana ha detto che saranno necessari ulteriori studi sugli animali per chiarire gli effetti completi nel prescrivere i lipidi per combattere la sclerosi multipla. “Ma potrebbe portare potenzialmente ad una sorta di terapia”.

Joan Goverman, immunologo presso l’Università di Washington a Seattle, afferma che i ricercatori meritano un riconoscimento per il loro approccio. “Esaminare gli esseri umani andando poi ad incorporarlo nei modelli animali è un modo efficace per comprendere la malattia”.

Fonte: http://www.sciencenews.org/view/generic/id/341321/title/Replacing_fatty_acids_may_fight_MS


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