Leonardo Bottani per La Gazzetta di Mantova
Chiuso il capitolo sportivo con la sconfitta di misura con gli Ospreys, si entra nella fase decisiva della questione societaria degli Aironi: la ‘morte’ dell’organismo costituito a Parma
due anni fa e la nascita degli Aironi 2 composti da Viadana e Colorno. Nuova entità che
dovrà approntare un bilancio adeguato per le prossime due stagioni celtiche.
Questione cruciale, il taglio degli stipendi soprattutto di alcuni big azzurri che incidono
pesantemente sul bilancio. Il presidente Silvano Melegari ha parlato di quasi il 50% e i giocatori non ci stanno. Con un comunicato firmato da un costituendo nuovo sindacato di rugbisti italiani di Celtic e di Eccellenza, si definisce «inadeguata » la proposta economica che appunto in certi casi arriva a dimezzare i compensi per l’anno prossimo. Si parla quindi di «grave danno» per i giocatori e le loro famiglie, penalizzati dal fatto che la crisi della società Aironi libera «quest’ultima a vantaggio di un nuovo soggetto giuridico». Si confida infine che la Fir non consentirà lo svincolo delle fidejussioni finché non verranno rispettati i
contratti ma si spera anche che non venga cancellato il progetto Aironi stesso.
«Vista la situazione, non potevamo fare diversamente – afferma il director of rugby Franco
Tonni -. Insieme a Melegari abbiamo parlato con i procuratori. Per tanti giocatori si tratta
solo di ritocchi, per alcuni in effetti la riduzione è pesante. Ma credo che sia possibile trovare un punto di incontro per presentare entro il 14 maggio un bilancio adeguato per le prossime due stagioni». Il nodo insomma sono i big azzurri che hanno ingaggi molto elevati a fronte, obiettivamente, di prestazioni non sempre all’altezza. (…)