Benvenuta su WSF Laira
“Laira Maganuco, l’artista, la donna, la scultrice, come descriverebbe se stessa?”
Mah, il termine scultrice potrebbe in parte definirmi, ma nei miei lavori utilizzo più tecniche artistiche oltre a quella scultorea. La definizione che mi rispecchia di più credo sia: “artista”. Secondo la mia accezione, l’essere artisti non è semplicemente un qualcosa legato alla volontà di creare, ma possiede una connotazione più profonda e spirituale. E’ un qualcosa che nasce da dentro, o lo si possiede oppure no. Per cui, volendo rispondere alla tua domanda, si, sicuramente mi definirei: “un’artista”.
“Come e quando nasce la tua passione per l’arte?”
Dall’infanzia, sono sempre stata una bambina a cui piaceva fare sculture con il Dido e il Das, il bisogno di creare è qualcosa che ha sempre albergato dentro di me.


“Quando hai capito che la scultura sarebbe stata il tuo mezzo espressivo?”
Ricollegandomi alla domanda precedente posso dire che il mio percorso artistico nasce fin dai miei primi passi. La vera svolta però arriva circa 4 anni fa, quando per necessità di vita ho avuto tempo e modo di dedicarmi completamente a quella che prima era solo una grande passione. Lo scolpire è diventato quindi una possibilità professionale, che mi porta ad alzarmi ad ogni ora del giorno e della notte per dare vita alle mie fantasie.



“Le tue sono opere iperrealiste e particolarissime, per questo ti chiedo, come nasce tecnicamente un tuo lavoro?”
Difficile dare una risposta univoca. I periodi e i metodi variano a seconda del genere, della grandezza e anche dall’ispirazione del momento. Detto questo, prima di arrivare al risultato finale, lascio sempre decantare la mia opera sul tavolo per qualche giorno. Solo così è possibile vedere gli errori e correggerli. La prima fase è la realizzazione dello stampo. Questa è forse la parte creativa più tecnica e complicata. Tutto deve essere preparato con cura per far si che i risultati siano soddisfacenti. Il primo passo quindi è studiare in che modo creare lo stampo in base alla dimensione e alla posizione del soggetto. Sulla base di questo decido se stampare un pezzo intero oppure no. Altro elemento fondamentale sono le inclinazioni di colata, questa può sembrare la parte più semplice, ma va fatto un vero e proprio studio preliminare per evitare che si creino bolle d’aria o sezioni non coperte. Nella realizzazione di uno stampo ci sono moltissime cose da valutare e la durata di produzione può durare diversi giorni. Il materiale che utilizzo di più è il silicone al platino, lo stesso che si usa per la creazione degli effetti speciali. La quarta fase è quella di colorazione, che viene realizzata ad aerografo. Anch’essa è fondamentale per avere un risultato finale realistico. L’ultima fase invece, riguarda l’inserimento di capelli, occhi, denti, cicatrici etc.


“Quanto l’essere autodidatta è stato un limite e quanto una conquista nella tua produzione?”
L’ essere un autodidatta è stata sia un pro che un contro nel mio percorso artistico. La cosa positiva è stata trovarmi a contatto con altri artisti, nelle fiere e mostre a cui ho partecipato. Vedere apprezzato il tuo lavoro da un professionista è qualcosa di unico. Per un autodidatta il percorso creativo è molto più lungo e complesso. Bisogna provare e riprovare fino a creare qualcosa di buono. Ad oggi non mi considero ancora un’artista completa, nel campo artistico il miglioramento è continuo e dura tutta la vita. Nel mio piccolo non smetterò mai d’imparare e crescere.
“Quali autori ti hanno maggiormente influenzato?”
Sicuramente gli artisti iperrealisti, posso dire di avere una grande passione per le opere di Patricia Piccinini. I suoi lavori rispecchiano moltissimo il mio stile e gusto estetico.
“Quanto di te, delle tue paure e fantasie si trasforma in silicone?”
In ogni mio lavoro c’è una parte di me. Le mie opere nascono dalla mia fantasia, ma non c’è nulla che rifletta le mie paure. Le mie creature possono essere definite inquietanti, raccapricciati, ma ai miei occhi suscitano compassione e tenerezza. Posso dire di aver sempre amato tutto ciò che è diverso, infatti se si guarda dietro all’apparenza si può notare che la maggior parte delle mie creature sono rappresentate in una fascia d’età neonatale e/o in fase di nutrimento.



“Quanto tempo richiede la creazione di ogni singolo pezzo?”
Non ci sono tempistiche standard. I tempi sono soggettivi e dipendono da diversi fattori, ci possono volere due giorni, come diversi mesi.



“Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi futuri progetti?”
Il mio cervello è sempre al lavoro. Ho già in mente nuovi modelli su cui lavorare, ma preferisco non anticipare nulla. Ho voglia di stupire e sorprendere (spero) chi li vedrà.

Grazie Laira
Grazie a voi per aver dato voce ai miei lavori
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Christian Humouda