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Gli allineamenti di carnac

Creato il 12 ottobre 2013 da Dariosumer

GLI ALLINEAMENTI DI CARNAC
Carnac, il cui nome deriva da "cairn", il rivestimento in pietrisco e ciottoli che ricopre i dolmen, è un villaggio sulla costa meridionale della Bretagna, nel dipartimento del Morbihan.
Nessun’altra regione in Europa è così ricca di monumenti megalitici; qui vi è il più grande allineamento di menhir ancora esistente: migliaia di pietre che, nonostante i secoli d'incuria e la sistematica opera di demolizione messa in atto sin dalle epoche più antiche, hanno resistito fino a oggi.
All’inizio del secolo molte pietre furono riposizionate e raddrizzate da Le Rouzic che ebbe cura di segnalarle con una piccola “pasticca” di cemento rosso alla base.
Attualmente il sito risente del calpestio di milioni di turisti che sta distruggendo la vegetazione provocando un'erosione progressiva del suolo che mette a nudo lo strato roccioso con rischio di ribaltamento dei menhir.
Gli allineamenti risalgono al Neolitico Medio, 4000-3000 a.C., ma hanno richiesto moltissimi anni per l’edificazione, coinvolgendo generazioni successive, con la costruzione di “tranches” avvenute in tempi diversi, che inglobavano e rimaneggiavano le costruzioni più antiche.
Erano probabilmente luoghi di culto e forse anche di riunione in cui si celebravano feste, processioni e cerimonie ma anche luoghi per osservazioni astronomiche, veri e propri calendari di pietre da cui valutare la posizione degli astri, i cicli lunari e solari.
Secondo la leggenda quando S. Cornelio, patrono della città, fuggì da Roma verso la nativa Bretagna, fu inseguito dai soldati romani. Arrivato in Bretagna, ormai raggiunto dai legionari e senza più scampo, il santo si fermò e ……li trasformò in pietre, legioni di pietre! Nel suo lungo viaggio S. Cornelio si era servito di un carro tirato da due buoi così divenne il protettore del bestiame e il 13 settembre, festa del santo, i contadini portano gli animali sul sagrato della chiesa per la benedizione, davanti alla statua del santo raffigurato circondato dalle pietre mentre benedice i buoi. È possibile che questa sia la cristianizzazione di un antico rito pagano dato che nelle vicinanze sono state rinvenute le prove di un antico culto del bestiame.
Vi sono ben 4 spettacolari allineamenti di pietre consecutivi che si estendono per oltre 5 Km. orientati in direzione Sud Ovest/Nord Est: Le Menec, Kermario, Kerlescan e Le Petit Menec.
LE MENEC
E' il più occidentale degli allineamenti di Carnac ed è anche il più completo presentando ancora i cromlech terminali.
Il complesso inizia a SO con un cromlech ovoidale (70m. x 90 m) che comprende 71 pietre alte in media 1,2 m., disposte l'una accanto all’altra, in parte incorporato nel villaggio di Menec (in bretone significa: “il luogo delle pietre”) che fu costruito proprio al riparo di esse. Da questa cerchia partono gli allineamenti che comprendono 1099 menhirs, disposti su 12 file, ripartiti su 1165 m. di lunghezza secondo un orientamento SO-NE. La disposizione è a ventaglio con il fronte Ovest di 116 m. e di 63 a Est. Le prime file sono costituite dai menhir più alti poi, via via che si prosegue, la loro altezza diminuisce e anche la loro disposizione si fa più confusa. A circa 100 m. dal cromlech c’è una pietra di circa 3 m., più alta e slanciata di quelle vicine, il cosiddetto "gigante di Menec”, ritenuto dai più preesistente all'allineamento. A circa 700 m. l'allineamento si interrompe bruscamente in corrispondenza di un appezzamento di terreno coltivato già in antico, in cui qua e là spuntano delle pietre. Altrettanto improvvisamente, a Est della strada dipartimentale 119, l’allineamento ricompare e, dopo aver subito una lieve inflessione che ne sposta leggermente l’orientamento, riprende per altri 100 m. circa con 10 file di menhir che gradualmente ricominciano ad aumentare in altezza fino a raggiungere i 2 m.
L’allineamento termina su una fila trasversale di pietre molto ravvicinate tra loro che costituiscono un altro cromlech ovoidale (108m.X90m.), di cui rimangono solo 25 pietre.
Secondo Thom ed altri questo, così come altri allineamenti, sarebbero dei calendari di pietra.
KERMARIO
Proseguendo verso Est, a circa 500 m. da Le Menec, inizia l’allineamento di Kermario (in bretone significa "luogo dei morti") che lo prosegue idealmente, snodandosi per circa 1,2 Km. attraverso creste, piccole valli, boschi e persino un laghetto artificiale.
Come il precedente anche questo era completato da due cromlech terminali, ormai quasi completamente scomparsi: di quello occidentale rimangono solo poche tracce nell’attuale parcheggio del centro informazioni.
All’estremità sud occidentale, sul bordo della strada, addossato a dove un tempo esisteva il cromlech vi è un piccolo Dolmen a corridoio: il Dolmen di Kermario.
L'allineamento inizia un po’ bruscamente con 10 file di menhir disposte a ventaglio, con un fronte di 96 m. all’estremità occidentale e 36 m. in quella orientale.
Complessivamente le pietre sono più alte dell’allineamento precedente e, come in quello, le pietre più grandi (oltre i 3 m. di altezza) sono nella porzione iniziale, a Ovest, poi la loro dimensione va riducendosi e anche la loro disposizione si fa meno regolare. A circa 400 m. dall’inizio, all’altezza della piccola fattoria, le file si riducono a 9 e più oltre la organizzazione si fa confusa.
Purtroppo da sempre questo sito è stato considerato come una cava di pietre per la costruzione dei villaggi vicini e molte aree sono state “bonificate” già in antico per creare appezzamenti di terreno coltivabile. In epoca moderna sono stati arrecati nuovi danni al monumento con l’allargamento della strada dipartimentale 196, che in alcuni punti sconfina nell’allineamento, e la costruzione di un bacino d'acqua artificiale.
Le pietre si arrestano bruscamente a 850 m. dal punto di partenza davanti al laghetto artificiale di Kerloquet al di là del quale la fila riprende con 9 file di menhir che, su un fronte di 45 m., proseguono per altri 200 m. circa. Da taluni questa zona è considerata indipendente dal gruppo principale formando il cosiddetto “campo di Manio”. Qui sono da segnalare: il quadrilatero di Manio ed il gigante di Manioche è situato lateralmente rispetto alla estremità orientale della fila di menhir.
KERLESCAN
L’allineamento di Kerlescan (in bretone significa “luogo bruciato) è il terzo allineamento che si incontra proseguendo a Est, è più piccolo dei precedenti ma è meglio conservato.
Inizia con una cinta di forma quasi quadrata (78m. x 74 m.) di cui rimangono 39 pietre ed è completamente priva del lato nord. Da qui parte l’allineamento formato da circa 600 menhir, disposti su 13 file, per 140 m. di larghezza, che si dispongono a ventaglio aperto verso la cinta e proseguono per 355 m. Nel complesso questo allineamento è piuttosto tozzo formando una specie di V. Anche qui i menhir più alti sono posti all’inizio del complesso, a Ovest.
L’orientamento è diverso da quello degli allineamenti precedenti essendo decisamente in direzione Ovest/Est: l’asse del complesso, infatti, punta decisamente dove sorge il sole agli equinozi.
Nella parte centrale 2 file più lunghe di menhir sembrano tracciare un strada principale verso l’angolo Nord/Ovest della cinta. L'allineamento termina in una grande cinta a forma di ferro di cavallo (280 m. di diametro) aperta a Est che comprende una quarantina di pietre.
LE PETIT MENEC
E’ il tratto “dimenticato” dell’intero complesso. Probabilmente era parte integrante di Kerlescan da cui sarebbe stato separato dalla costruzione della strada e dei villaggi.
Rimangono solo un centinaio di menhir ripartiti per 8 file su una lunghezza di 350 m. circa che formano un arco di cerchio orientato a Sud-Ovest/Nord-Est. Solo la parte mediana è conservata per brevi tratti: verso la metà del XIX secolo le sue pietre vennero usate per la costruzione del faro della Belle-Ile.
KERZERHO
( Erdeven, Morbihan)
Questo allineamento fu costruito nel Neolitico Medio, tra il 4000e il 3000 a.C.
Nel 1877 la costruzione della strada D 781 che collega Erdeven a Quiberon, lo mutilò irrimediabilmente; oggi, quel che ne resta, è diviso in due settori posti ai due lati della strada.
In totale rimangono 1129 menhir disposti su 10 file, che formano un complesso largo 65 m. che si estende per 2 Km circa in direzione Sud-Est/Nord-Ovest.
Il lato Ovest, rispetto alla strada, presenta dei grandi menhir, uno dei quali reca incise numerose coppelle. Questi menhir disegnano un settore di arco probabile frammento superstite di un cromlech terminale.
Il lato Est è meglio conservato con 10 file di menhir. Verso il tratto finale vi è una fila di menhir, perpendicolare all’allineamento principale, che si dirige verso Nord costituita da 23 menhir di grossa taglia, i più alti di tutto il complesso, 3 dei quali superano i 6 m. i cosiddetti "giganti di Kerzerho".
Una di queste pietre giace coricata e non sembra essere mai stata innalzata. Presenta numerose incisioni trasversali e per questo la fantasia popolare l’ha chiamata “la pietra del sacrificio”: secondo la leggenda vi venivano immolati i bambini al chiaro di luna. Ovviamente non c’è alcuna prova e neppure la minima evidenza che vi si siano svolti dei sacrifici e men che meno umani!
Questo allineamento fa’ parte di un più vasto complesso che si snoda per chilometri nei dintorni anche se non sempre se ne riesce ad apprezzare la continuità: soffocato dalle case, distrutto nel corso dei secoli, usato come cava di pietre, se ne notano qua e là delle tracce. Kerzerho ne è l’estremità Nord ma gli allineamenti sembrano proseguire fino a Carnac dove ne rimangono vestigia imponenti. 
Le pietre di Carnac sono dunque allineate secondo schemi ben precisi, e il loro orientamento verso nord potrebbe puntare verso il mitico mondo degli iperborei, il leggendario popolo nordico evoluto. Il complesso è uno dei pochi visibili anche dallo spazio, forse il complesso fungeva da mappa o come un cartello stradale per qualcuno che osservava dall'alto?

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