Se non fosse che oggi è San Valentino, verrebbe quasi da inc… arrabbiarsi moltissimo.
La storia: nel 2007, durante una campagna di scavi archologici nella provincia di Mantova, vengono rinvenuti due scheletri risalenti probabilmente al Neolitico. Per gli archeologi trattasi di “sepoltura bisoma”, linguaggio scientifico un po’ freddo per raccontare che i due giacciono abbracciati, viso a viso, braccia e gambe intrecciate. Eccoli qui, in una suggestiva riproduzione:
“Perché arrabbiarsi?”, mi chiederete. Ci si può certamente emozionare, probabilmente un po’ commuovere, ma arrabbiarsi no.
Già, se non fosse che il ritrovamento è del 2007, nel 2008 si prevedeva la conclusione dei lavori di risistemazione del Museo Archeologico di Mantova, nel 2009 sul Corriere della Sera si piangeva già sull’occasione persa e nel 2011 i due innamorati neolitici diventavano protagonisti al Festival della Letteratura per poi ripiombare nell’oblio.
Ora, fermo restando che mancano notizie sul 2013 (“riunioni in corso”) e che l’home page del Comitato Amanti a Mantova è malinconicamente vuota, un pensiero amarissimo viene alla mente.
Vendiamoli.
Perché le possibilità sono due: o si riesce a rendere fruibile al pubblico un ritrovamento in tempi accettabili (con un bel ritorno anche in termini economici, se si considera che la mummia Otzi è stata vista a Bolzano da 250.000 visitatori paganti…) oppure tanto vale gettare la spugna e chiedere alla Perugina se non siano interessati ad esporli, circondati di Baci, nella sua sede, cedendone contestualmente anche i diritti di immagine per il marketing.
E io già mi vedo i charter Tokio – Stabilimento Perugina ripieni di nipponici entusiasti e pronti a scaricare la batteria della loro Nikon davanti ad un abbraccio che dura da seimila anni.