“questo libro è dedicato a tutti i bambini che riposano tra le dune di sabbia o sul fondo del mare”.
Gli amici nascosti racconta una vicenda realmente accaduta, e lo fa utilizzando la prima persona singolare, come, dal 2009 a oggi, è sempre accaduto per tutti i volumi della collana Gli anni in tasca, di cui il titolo fa parte: una serie davvero emozionante e segnificativa.
Una raccolta di narrazioni autobiografiche sull’esperienza dell’infanzia e dell’adolescenza, dedicate a tutti i lettori, ma in particolare a giovani lettori, dai 12 anni in poi, cogliendo spesso sullo sfondo delle vite narrate grandi momenti della storia italiana.
Quello di Cecilia Bartoli è un folgorante racconto sul significato profondo di cosa significhi abbandonare tutto per ricominciare da capo in una terra lontana.
Gli amici nascosti
Cecilia Bartoli e
Guido Scarabottolo, Topipittori, Anni in tasca
Il Paese di Taiba e di suo figlio Robera è l’Etiopia. Una terra molto amata, ma che si trovano costretti a lasciare a causa della persecuzione politica a cui è sottoposto il papà di Robera. Comincia in questo modo un lungo viaggio, da un paese all’altro, alla ricerca di un luogo dove potersi stabilire, dove i diritti fondamentali dell’uomo siano riconosciuti: quelli che, soli, danno la possibilità di costruirsi una vita normale, per studiare, lavorare, amare, essere felici. Ma esiste un posto simile? Forse sì, perché se Taiba e Robera corrono mille pericoli, rischiando la vita per terra e per mare a causa dell’avidità e della ferocia degli uomini, in tutti i luoghi inaspettatamente incontrano degli “amici nascosti”: persone normalissime, ma generose e buone, disposte ad ascolatre, a proteggere e ad aiutare chi è in difficoltà.